Il tenore Enrico Iviglia ospite della conviviale del Lions Club Moncalvo Aleramica

Si è svolta martedì 11 febbraio al ristorante Corona Reale di Moncalvo la conviviale del Lions Club Moncalvo Aleramica, presidente Giancarlo Boglietti.

Ospite della serata è stato il tenore Enrico Iviglia, il giovane tenore originario di Castell’Alfero che è diventato in breve tempo uno degli interpreti rossiniani più importanti in Europa.
Sono oltre 35 i ruoli che, fino ad ora, ha debuttato nel corso della sua carriera, calcando i principali teatri. Degne di nota, le interpretazioni di Lindoro al Teatro alla Scala, Libenskof al Teatro Real di Madrid, Conte di Almaviva a Bunkakaican di Tokyo.
La serata è stata l’occasione per la presentazione del nuovo libro, ad Alta Voce, edito da Letteratura Alternativa Edizioni.
L’intervento di Siviglia è stato un racconto appassionati del suo amore per la musica, iniziato sulle panche della chiesa la Dominica ascoltando il canto gregoriano, fino alle esibizioni che lo hanno portato a calcare i palchi dei teatri lirici più importanti d’Italia e d’Europa.

“Credo che una dei motivi che mi hanno portato a questo successo è stato il fatto averci sempre creduto – ha affermato Iviglia – ho sempre suonato a tutti i campanelli pensando che le opportunità vadano ricercate e colte quando si realizzano”.

conviviale lions moncalvo con enrico iviglia

La storia di Iviglia ha avuto anche dei risvolti difficili: il tenore ha raccontato la diffidenza del padre nel voler intraprendere la carriera lirica e l’ostilità di molto compagni di scuola che vedevano nelle scelte di Iviglia un “essere diverso” rispetto alle passioni che i ragazzi mettono in atto a quell’età.
La discussione a fine conviviale, come sempre molto partecipata, ha portato la discussione su come sia cambiato e come sia contaminato il panorama musicale odierno, con molti cantanti che tentano un vero e proprio cross over tra lirica e pop. “Non penso che queste nuove influenze possano disturbare chi, come me, ha scelto di dedicarsi alla lirica in maniera completa. La nostra pratica musicale prevede tecniche che sono impossibili da mettere in pratica quando si usa l’amplificazione della voce, come nei concerti pop”.