Guido suonava il violino: uno spettatore speciale allo spettacolo di Scurzolengo

Presente il cugino di Guido Foà che, con i suoi 8 anni, è stato il più piccolo deportato ebreo astigiano: a lui è dedicato lo spettacolo

Nella prima settimana di programmazione nell’astigiano, lo spettacolo “Guido suonava il violino” della casa degli alfieri in collaborazione con l’ISRAT, monologo teatrale interpretato da un’intensa e apprezzata Elena Formantici, è già stato visto da circa seicento spettatori (tra cui un centinaio di studenti delle superiori di San Damiano d’Asti) grazie alle prime repliche nelle rassegne “Terre di racconti” dell’Ecomuseo Basso Monferrato Astigiano e “Cuntè Munfrà” dell’Unione Colli Divini in collaborazione con i Comuni ospitanti.

E’ tratto dal romanzo breve “Un violino” della ricercatrice Nicoletta Fasano, con drammaturgia e regia di Patrizia Camatel.

Sabato scorso a Scurzolengo, tra il numeroso pubblico che ha riempito il salone comunale, c’era uno spettatore speciale: Piero Luzzati, cugino di Guido Foà, venuto direttamente da Roma dopo aver saputo dello spettacolo in questi giorni.

Guido Foà di otto anni ,a cui è dedicato il lavoro, è stato il più piccolo deportato ebreo astigiano. Salito sullo stesso convoglio di Primo Levi, fu uno di quei bambini caricati, all’arrivo ad Auschwitz, su un camion diretto alla camera a gas, poiché non utili al lavoro. Questo è un dato storico, mentre non si sa se Guido suonasse il violino, ma il teatro e l’arte usano la poesia per far volare bagliori di verità, salvare dall’ oblio memorie e storie.

Lo spettacolo verrà replicato venerdì 14 febbraio a Cerro Tanaro. Sono in corso di definizione ulteriori repliche astigiane e regionali.