Coldiretti Piemonte: alimentare e agricoltura fanno crescere economia piemontese

In controtendenza, con l’andamento generale vola la produzione alimentare Made in Italy che fa segnare nel 2019 un balzo record del 3%, il miglior risultato tra tutti i comparti. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti sulla base dei dati relativi alla produzione industriale nel 2019 elaborati dall’Istat che vede invece in generale un calo annuale dell’1,3% trascinato dal crollo dell’abbigliamento (-4,6%) e della fabbricazione di autoveicoli (-4,4%), comparti storici di riferimento della manifattura nazionale. Il cibo è diventato la prima ricchezza del Paese con la filiera agroalimentare estesa, dai campi agli scaffali e alla ristorazione, che raggiunge in Italia una cifra di 538 miliardi di euro pari al 25% del Pil ed offre lavoro a 3,8 milioni di occupati. Il cibo italiano è diventato nel mondo anche sinonimo di salute grazie anche alla Dieta mediterranea.

Pane, pasta, frutta, verdura, carne, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito agli italiani di conquistare primati nella longevità. Un ruolo importante per la salute che è stato riconosciuto anche con l’iscrizione della Dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco già dal 16 novembre 2010.

Il Piemonte tradizionalmente industriale, in particolare nell’automobilistico per quanto riguarda la provincia di Torino, ma non soltanto, sta cedendo il passo ad altri settori, come confermano i dati nazionali: a trainare infatti è il comparto alimentare, si spendono in media 478 euro al mese per la spesa (18%) che, tra le voci, è seconda solo a quanto si spende per l’abitazione (34%). In particolare nel capoluogo piemontese  è la carne a rappresentare la quota più ampia del carrello alimentare, con il 21,8% della spesa; seguono latte, formaggi e uova (14,2%), pane e cereali (13,6%), e verdura (il 12,2%). Minore incidenza per le bevande (il 7,3%), per il pesce (il 5,4%), per i cibi pronti, da asporto, gastronomia (il 3,8%) e per gli oli e i grassi (il 2,1%).

“Resta il comparto alimentare che, nella nostra regione, cresce del 3,5% nella prima metà del 2019, a trainare l’economia anche se non può bastare a bilanciare completamente – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Sempre di più, la nostra Organizzazione, con le sue progettualità, rappresenta il vero volano dell’economia piemontese e fa da trait d’union tra ambiente, turismo ed economia. Le nostre oltre 80 mila imprese radicate sul territorio possono rappresentare una risposta al calo produttivo industriale, soprattutto se legate a progetti con l’agroindustria virtuosa, per dare vita a nuovi percorsi che possano unire effettivamente il mondo agricolo a quello economico. Anche l’export rappresenta una voce importante per la nostra regione. Il 40% della produzione vitivinicola piemontese viene esportata verso Stati Uniti e Gran Bretagna che preferiscono soprattutto le nostre bollicine, oltre che verso Canada e Russia. Il 20% dei formaggi volano verso il nord Europa, gli Stati Uniti ed il Canada e per quanto riguarda la frutta, l’80% delle mele è particolarmente apprezzata dai Paesi arabi mentre il 25% delle pesche viene esportata in Germania. Il Piemonte vanta 14 Dop, 9 Igp, 18 Docg e 42 Doc: una grande biodiversità da preservare e un riconoscimento del ruolo del settore agricolo per la crescita sostenibile del Paese”.