Lettere al direttore

Asti, Uniti si Può: “Permangono forti incertezze dopo il Consiglio comunale aperto”

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Riceviamo e publichiamo il comunicato del Gruppo Uniti si Può.

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Il Consiglio comunale aperto sull’ASP ha avuto, se non altro, il merito di concludersi con due Ordini del Giorno, uno di maggioranza approvato dalla stessa, e uno di minoranza votato dalle opposizioni e respinto dal resto del Consiglio comunale.

Questi documenti dovrebbero essere ben vagliati sia dai lavoratori dell’ASP sia dai cittadini che volessero provare a capire quali saranno, o potrebbero essere, i destini dell’Azienda multi servizi di Asti. A tale documenti, nel dibattito si aggiungono alcune prese di posizione, in contrasto fra loro, da parte di componenti politiche che sostengono Rasero. Se la Lista Galvagno esprime valutazioni concilianti verso il socio privato di ASP e volte al potenziamento dell’Azienda e alla sua crescita, con tono “muscolare”, oltre che contraddittorio, appaiono le dichiarazioni di Fratelli d’Italia: infatti si esprime un atteggiamento non dialogante verso il Socio privato giungendo ad ipotizzare, irrealisticamente, la gestione delle gare, per taluni servizi, esclusivamente dalla parte pubblica di ASP!

Sono poi apparse indicazioni da parte di cittadini circa il ribaltamento dei ruoli con cessione al socio privato di un’ulteriore 10% a mezzo trattativa. Questa soluzione non è praticabile per il semplice fatto che la cessione può avvenire solo a mezzo gara.

Intanto, nella mattinata del 21/02 si è riunita l’Assemblea dei Soci ASP che, come affermato nell’Ordine del Giorno della maggioranza, dovrebbe aver provveduto a varare un nuovo Piano Industriale, comprensivo di budget e investimenti. Nei prossimi giorni sapremo se, effettivamente, l’ASP è parzialmente uscita dalla situazione di impasse che dura da oltre due anni. In ogni caso l’Ordine del Giorno votato dalla maggioranza e che impegna il Sindaco nel rilancio dell’ASP ribadisce in modo inquietante gli attriti fra parte pubblica e parte privata.

Si continua a “tirare la corda” là dove si scrive della mancanza di trasparenza nell’affidamento dei servizi, di impossibilità del Comune di esercitare il controllo sugli stessi, dell’impossibilità di verificare costi e qualità, “mollando la stessa corda” quando si scrive, nel successivo capoverso, di voler comunque evitare danni al Comune e all’ASP evitando possibili iniziative in sede giudiziaria del Socio privato.

La “perla” conclusiva dell’Ordine del giorno della maggioranza giunge infine quando, allo scopo di tranquillizzare dipendenti e cittadini, si arriva a scrivere che, comunque andranno le cose, nel peggiore degli scenari possibili, anche a fronte della perdita del Socio privato e in assenza di un nuovo Socio l’ASP s.p.a. durerà sino al 2060!! Noi aggiungiamo “non importa se fallita nel frattempo, o depauperata, o non più esistente”, Sindaco e maggioranza ci rassicurano che ASP vivrà sino al 2060!

DAVVERO UNA BELLA RESPONSABILITA’ PER I COSIGLIERI CHE HANNO APPROVATO UN SIMILE O.D.G.!

Anche se il nostro Ordine del Giorno è stato respinto ribadiamo a dipendenti ASP e cittadini le nostre richieste al Sindaco:

1) un documento programmatico entro il 20 marzo su progetti e tempi di ASP;

2) un Piano Industriale mirato allo sviluppo e alla qualità dei Servizi a tariffe in linea con la situazione sociale della città;

3) la valorizzazione e il potenziamento delle professionalità di ASP ponendo fine all’emorragia di posti di lavoro;

4) la garanzia dell’indissolubilità di ASP scongiurando ogni ipotesi di scorporo quale unica strada per un’Azienda forte e competitiva.

IL Gruppo UNITI SI PUO’
Michele Anselmo, Mauro Bosia

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