Asti, un contributo di 2mila euro per chi lascia il campo nomadi di via Guerra

Annunciati ad inizio anno, sono stati deliberati dalla Giunta i contributi economici in via sperimentale per incentivare l’abbandono spontaneo del Campo Nomadi di Via Guerra, da parte dei nuclei familiari ivi residenti da almeno 5 anni.

Il contributo in questione è di 2.000 Euro per ogni nucleo familiare con indicatore ISEE non superiore a 6.669 Euro, pari al minimo pensionistico INPS definitivo dell’anno precedente.

A fare punteggio, come da normativa attuale, per l’assegnazione del contributo ci saranno poi i seguenti parametri: presenza nel nucleo familiare di minori, la presenza nel nucleo familiare di disabili con percentuale di invalidità superiore al 75%, oppure non autosufficienti.

La graduatoria premierà anche chi sarà in regola con il pagamento di tutte le fatture delle utenze domestiche.

Un ulteriore contributo verrà elargito a chi restituirà al Comune di Asti della piazzola assegnata o dell’area occupata entro il 31 agosto (con un bonus di 500 Euro, stessa somma spettante nel caso la piazzola sia restituita sgombera da tutto, esclusa la casetta, ma con autorizzazione allo sgombero) oppure 3.000 Euro nel caso la piazzola sia restituita sgombera da tutto, inclusa la casetta.

“Sono le condizioni previste dalla Strategia Nazionale e la normativa vigente finalizzata al superamento dei campi – dichiara il vicesindaco di Asti, Marcello Coppo. – C’è già l’interesse di qualche famiglia per valutare la possibilità di lasciare la propria piazzola. Ad oggi il campo nomadi ha un costo per il Comune di Asti di circa 300mila euro, ogni piazzola lasciata libera consentirebbe un risparmio decisamente superiore al contributo erogato.”

Come riportato nella delibera di giunta “l’azione dell’Amministrazione dal 2018 in avanti ha portato a risparmi superiori ad € 100.000,00 grazie alla cessazione della fornitura di energia elettrica presso il campo Rom, creando pertanto un risparmio che si ritiene di destinare in parte al superamento del campo nomadi.”