Lettere al direttore

Asti, Fratelli d’Italia: “Lavorare per un Asp più grande con una ricaduta occupazionale sul territorio”

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Fratelli d’Italia.

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Innanzitutto dobbiamo ricordare che il legame che c’è tra ASP e la città di Asti è un legame molto forte che parte dal 1974.

Quando è stata costituita l’azienda ASP come azienda municipalizzata nel ’74, lo scopo era quello di erogare servizi quali il trasporto pubblico locale e quello della raccolta rifiuti della città. ASP è cambiata ed è diventata Azienda Speciale nel 1995 acquisendo col tempo nuovi servizi da erogare alla città di Asti. Infatti ha cominciato a gestire il l’acquedotto di Asti, il servizio fognature e depurazione oltre alla raccolta rifiuti sulla Valle Belbo.

Nel 2002 è un anno molto importante per ASP, infatti si è messo sul mercato il 45% dell’ azienda con la gara doppio oggetto. ASP è diventata cosi un’azienda SPA a paternariato pubblico e privato dove il 55% del capitale sociale è del comune di Asti ed il 45% ad azionariato privato in capo ad una Associazione Temporanea d’impresa chiamata NOS. Questa operazione societaria aveva come fine quello di migliorare i servizi erogati ed incrementarli avvalendosi di partners industriali di primissimo piano. Questo è avvenuto solo in parte e, secondo noi di Fratelli d Italia, non in modo soddisfacente. Infatti , se da una parte la qualità dei servizi erogati è migliorata, dall’altra, il numero dei servizi gestiti negli ultimi anni insieme al fatturato sono rimasti per lo più costanti, quindi l’azienda se è cresciuta è cresciuta poco. Inoltre quando sono stati rivisti nel 2015 i patti parasociali, che gestiscono i rapporti tra i soci pubblico-privato all’ interno di ASP, hanno sbilanciato notevolmente a favore del socio privato i poteri di governance, provocandone incertezza e scaturendone un clima di tensione tra i soci.

In questo clima paradossalmente teso il sindaco Rasero con il supporto di Fratelli d’Italia da subito hanno cercato di capire quale valenza e quale impatto avevano sul socio pubblico e sulla gestione dell’azienda. Si è capito che era fondamentale ristabilire un rapporto bilaterale equilibrato tra i soci pubblico e privato. Infatti spesso il Comune riscontrava delle difficoltà ad interfacciarsi ed a comprendere le modalità gestionali di ASP . Difficoltà inizialmente riscontrate anche nelle modalità di rendicontazione dei servizi che il Comune doveva liquidare. A questo punto il socio Comune di Asti, ha avviato tramite uno staff presieduto dal prof. Falduto dell’università di Torino uno studio sull’azienda ASP.

Obbiettivi dell’analisi : 1) analizzare la situazione di governance presente in ASP e la costruzione degli affidamenti dei servizi nella gara a doppio oggetto; 2) relazione su quelli che erano gli aspetti critici della gestione pubblico-privata.

L’analisi ha prodotto una relazione che ha confermato una situazione di forte sbilancio a favore del socio privato dovuto, come da previsione, tutte ai patti parasociali risultati molto vessatori per la parte pubblica. Per giunta sono emersi forti dubbi sull’affidamento del servizio di teleriscaldamento ad ASP e di conseguenza la sub-concessione di ASP ad AEC. La concessione ed il progetto teleriscaldamento, sono tuttora sotto analisi da parte di ANAC, con uno scenario poco edificante sia dal punto di vista economico per AEC (vedi svalutazione delle immobilizzazioni per circa 1milione), e sia dal punto di vista operativo, Si evidenzia quindi che AEC non ha gestito in modo soddisfacente l’illuminazione pubblica lasciando Asti al buio come palesemente denunciato dai cittadini e dagli schieramenti politici. Evidente anche che tale situazione si protrae dal 2016, dando atto della piena responsabilità della precedente amministrazione.

In ultima istanza la relazione Falduto ipotizza che il teleriscaldamento non si poteva affidare ad Asp con le modalità utilizzate dalla precedente amministrazione e la possibile scadenza del socio privato potrebbe essere stata il 31/12/2019.

A questo punto quali passi fare per uscire da questo groviglio?

FRATELLI D’ITALIA propone:

– capire quali servizi possano essere messi a bando direttamente dal solo Comune di Asti e quali no. Ad esempio la raccolta rifiuti (vedi nuove tariffe area MTR)

– stesso discorso per il trasporto pubblico che attualmente pare non sia possibile bandire a livello comunale ma deve essere bandito dall’Agenzia della Mobilità Piemontese su un area più vasta che dovrebbe comprendere Anche Alessandria

– Per quanto riguarda il sistema idrico ci sarebbero molti ragionamenti da fare: in primis quello di un gestore unico di ambito territoriale facendo seguito all’esperienza di Cuneo, dove è già stato avviato il progetto, il quale ha già presentato alcune criticità con ricorsi ed indennizzi da parte del privato.

A questo punto dobbiamo pensare che l’ASP rimanga con queste dimensioni , ridurla a un vaso di vetro in mezzo a vasi di acciaio pensando che la storia la facciano gli Azzeccagarbugli per poi fare la fine dei capponi di Renzo?

O Viceversa dobbiamo pensare e credere nella realizzazione di un ASP più grande con più servizi da erogare, su un territorio più vasto e con una ricaduta positiva sull’occupazione?

Noi Fratelli d’Italia non abbiamo dubbi la seconda opzione è quella giusta.

Per cui sosteniamo con forza che sia giusto quello che sta mettendo in atto l’amministrazione attuale per dare trasparenza massima tra comune, ASP e cittadini.

Questa operazione di trasparenza è stata fatta anche senza la collaborazione di addetti Stampa pagati profumatamente che in passato hanno gestito la comunicazione di ASP.

Adesso però e il momento di chiudere le polemiche e sedersi a un tavolo alla pari e senza timori reverenziali nei confronti dei grandi colossi che costituiscono la parte privata di ASP.

Fratelli Fratelli d’Italia e la sua componente consiliare astigiana sostiene che ASP è nata con Asti e deve rimanere ad Asti guardando con un occhio imprenditoriale ad un territorio più vasto.

Il nostro Partito darà sempre la precedenza ai rapporti tra territorio persone e impresa, perché pensiamo che le aziende in primis sono fatte di persone e poi dai capitali, ASP non ne fa eccezione, prima ASTI, i suoi cittadini e i suoi lavoratori poi le logiche di remunerazione dei capitali.

Giacomini Luigi – Capogruppo Fratelli d’Italia Asti
Cirone Federico – Consigliere
Bassi Paolo – Consigliere

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