Alla Fondazione Guglielminetti la mostra “Figure femminili” di Amelia Platone

Sabato 29 febbraio 2020 alle ore 17 in Asti, a Palazzo Alfieri (corso Alfieri 375) la Fondazione Eugenio Guglielminetti in collaborazione con le figlie Maria Eugenia e Rita Castellana dedica un omaggio ad Amelia Platone (Asti 1927-1994) con la mostra “L’immagine costretta. Storie di donne nelle opere di Amelia Platone”, selezione di dipinti, sculture, disegni ed incisioni ispirati alla condizione femminile, in occasione dell’8 marzo.

Indimenticabile protagonista della vita culturale dal Secondo Dopoguerra agli anni Novanta, Amelia Platone fu docente ed attiva esponente, tra i fondatori, della Società Promotrice Belle Arti di Asti ( 1947) e di Torino (1948), della Galleria d’Arte “La Giostra” di Asti (1967), del Piemonte Artistico e Culturale di Torino, consulente per i Beni Artistici del Comune di Asti (1976-1985). Durante la frequenza all’Accademia Albertina (1948- 1952), ove conseguì i Premi Avondo e Uberti, il maestro Felice Casorati intuì le naturali doti compositive della giovane Amelia, il “segno sensibile, la costruzione armonica, sostenuta”, su cui si consolidò la ricerca espressiva, nelle svariate tecniche e nella pratica dell’incisione, dalle prime lezioni di Filippo Scroppo, quindi coltivata sotto la guida di Marcello Boglione e di Mario Calandri.

Quattro decenni, intensi di esperienze esistenziali ed artistiche, sono documentati da costanti partecipazioni a rassegne in Europa, esposizioni personali in prestigiosi centri italiani e mostre antologiche, tra cui si ricordano Cerrina Monferrato, 1982; Valenza Po, 1990; Comune di Asti, Battistero di San Pietro, 1993. Numerosi allestimenti postumi hanno raccolto l’affettuosa partecipazione di cultori e collezionisti: Comune di Asti, Zonta Club I. di Asti, antologica, Battistero di S. Pietro 2002 ; Comune di Asti, Fondazione Eugenio Guglielminetti, antologica, Battistero di S. Pietro 2009 e mostra personale nel ventennale della scomparsa “Amelia Platone.

Il tempo negato. Ricordi di Sicilia” a Palazzo Alfieri, Asti 2014; Città di Nizza Monferrato, Associazione Davide Lajolo, Palazzo Crova 2017; Montemagno, “A Casa di Amelia”, 2019.

L’attuale allestimento “L’immagine costretta. Storie di donne nelle opere di Amelia Platone” propone testimonianze significative delle stagioni creative: dall’essenziale “Autoritratto” (olio,1950) all’inedito ”Studio per un ritratto della Signorina Laura Moro”(olio,1953), alle più complesse “La modella” (olio, 1953), “La pianista” (olio, 1954), alle figure di giovani (“Ragazza che scrive”,1953; “Lo studio”, olio 1977), di madri (“Madre”, olio 1967; Maternità”, tempera 1968), raffigurate in ambienti urbani, tra le pareti domestiche ( “Donna che cuce” , olio 1960; “Donna accanto al tavolo”, olio 1993) o lungo le vie, tra la folla del mercato, affaticate dai grevi fardelli familiari (“Donne al mercato” 1958; “ Donna che cammina”, 1977).

Le fusioni in bronzo da modellazioni in terracotta sintetizzano con rigore piccole borgate periferiche, ove scorrono esistenze umane, segnate dalla gioia, dal sacrificio, dalla sofferenza.

Alla partecipazione sociale, all’impegno etico e civile di Amelia Platone si ispirano le cartelle di incisioni, le xilografie, i disegni dal tratto severo dedicati alla quotidianità, ai soggiorni in Puglia e in Sicilia, tra il 1957 ed il 1964, anni di tormentata indagine sulla realtà, rinvigorita dal segno e da cromie mediterranee. La riservata personalità della pittrice è documentata da preziose raccolte di poesie, manoscritti ed inedite fotografie.

La mostra sarà visitabile fino al 5 aprile 2020, con il seguente orario: venerdì, sabato e domenica 16-18.