A Torino un convegno sui Cistercensi Foglianti: ebbero sede anche ad Asti e Montegrosso d’Asti 

Far luce sulle vicende storico-religiose della Congregazione dei Cistercensi Foglianti, presente nei territori dell’antico ducato di Savoia con ben 15 monasteri, al di qua e al di là delle Alpi.

Questo l’obiettivo del convegno internazionale “I Cistercenti Foglianti in Piemonte, tra chiostro e corte” che si terrà a Torino il 13 e 14 febbraio.

I Foglianti erano stati fondati da Jean de la Barrière, riformatore dell’ordine Cistercense, nella seconda metà del Cinquecento.
In Italia i Foglianti furono meglio noti come Riformati di S. Bernardo o Bernardoni. S’insediarono per volere di Carlo Emanuele I di Savoia nei territori sabaudi sul finire del XVI secolo ed ebbero una rapida diffusione, rappresentando una significativa presenza monastica nel Piemonte dell’età moderna. Vennero soppressi dai Francesi, come tutti I Regolari, nel 1802, e mai più ricostituiti.

A oggi mancano ricerche e pubblicazioni che ci informino sulle vicende di questa Congregazione monastica, così legata a Casa Savoia, per due secoli fiorente e operante in Piemonte e in Savoia.
I Riformati di S. Bernardo erano presenti, tra l’altro, a Staffarda, alla Consolata di Torino, al santuario di Vicoforte Mondovì, a Pinerolo, alla Novalesa, a Vercelli, a Testona, ad Abondance in Savoia. Nell’Astigiano erano presenti ad Asti nello splendido complesso della Consolata e a Montegrosso d’Asti al Monastero dell’Intercessione.

Annoverarono, tra le loro fila, personalità quali il cardinale Giovanni Bona, monregalese, insigne teologo, mons. Giuseppe Morozzo zelante vescovo di Saluzzo, padre Filippo Malabayla importante storiografo sabaudo.