35 anni di storia con l’Israt: una comunità di persone al servizio del territorio

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Ricerche negli archivi, dentro a parole e date che hanno ancora importanza, raccolta di testimonianze, lezioni in classe, visite ai lager, dove la libertà si è persa per sempre, o nei luoghi in cui è stata ritrovata dopo guerre e cadute dei muri: il viaggio dell’Israt nella storia continua.

Dal primo convegno, su contadini e partigiani, agli ultimi eventi, per ricordare il dramma della Shoah o riflettere nel Giorno del ricordo, sono passati 35 anni: un traguardo di cui andare fieri e da condividere. Con questo spirito l’Israt organizza per giovedì 20 febbraio, nella Sala di Palazzo Mazzetti, l’incontro “Una comunità di persone da 35 anni al servizio del territorio”.

La comunità è quella che dal 14 dicembre 1984 (giorno del primo convegno tra Asti e Nizza) a oggi ha guidato l’Istituto, ispirato le scelte e attuato le linee programmatiche. A partire dai tre presidenti (Gian Piero Vigna, Lucio Tomalino, Mauro Forno) e i due direttori scientifici (Laurana Lajolo, Mario Renosio) che si sono susseguiti, affiancati dagli organismi dirigenti e assembleari (oggi l’Istituto comprende oltre 50 Comuni, capoluogo compreso, e la Provincia di Asti), ricercatori, volontari, docenti prestati dalla scuola, giovani in servizio civile.

Un “esercito” di pace prima nomade e poi stanziale (alla sede della Sinagoga sono seguite quelle di Palazzo Alfieri e Palazzo Ottolenghi) che ha anche aperto musei (Casa della Memoria, Vinchio, mostra permanente dell’aeroporto partigiano, Vesime), editato in proprio pubblicazioni, ideato mostre e rappresentazioni teatrali, promosso convegni, formato e aggiornato il mondo della scuola, indagato con gli scrittori sui misteri d’Italia (piazza Fontana, Moby Prince, ecc.). E poi migliaia e migliaia di studenti a cui offrire racconti di resistenze e liberazioni: in classe, nel rifugio antiaereo di Palazzo Ottolenghi, nei viaggi della memoria dentro a conflitti che hanno segnato il suolo italiano, tedesco, spagnolo e dell’ex Jugoslavia, nelle passeggiate resistenti al di là del Tanaro.

Ci sarà tutto questo e molto altro nell’incontro “di comunità” che Palazzo Mazzetti ospiterà il 20 febbraio, alle 17, con ingresso libero. Presieduti da Mauro Forno, i lavori si apriranno con i saluti di Lucio Tomalino, presidente onorario Israt (il partigiano Vetta della II Divisione Langhe, Brigata di Rocca d’Arazzo), e Gianluca Cuniberti, vicerettore alla Ricerca per le Scienze sociali e umanistiche dell’Università di Torino.

Seguiranno le relazioni di Laurana Lajolo (“La scelta della natura pubblica dell’Israt”), Mario Renosio (“Resistenza e società contemporanea: storie e memorie”), Nicoletta Fasano (“Ricerca, didattica e territorio”). Dal resoconto su quanto fatto si passerà a riflettere sull’importanza del lavoro compiuto operando in rete con altre realtà storiche e territoriali. Ne parleranno Claudio Dellavalle, a capo dell’Istituto piemontese della Resistenza, Paolo Pezzino, presidente Istituto nazionale “F. Parri”, Luca Quagliotti, Segretario della Camera del lavoro di Asti, Giovanna Cravanzola del Polo Cittadinanza attiva – IC San Damiano – Museo di Cisterna.

Organizzano Israt, Istituto nazionale “F. Parri” (rete degli istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea) e Anpi astigiana.

israt

Nelle foto: Due momenti del passato recente dell’Israt (2016): il passaggio del testimone tra Lucio Tomalino e Mauro Forno alla presidenza; l’insediamento dell’attuale Cda: Maria Grazia Bologna, Mauro Forno, Tullio Dezani, Carlo Berruti, Alessandro Cerrato.

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