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Speciale 118 Sindaci: intervista a Giovanni Scagliola, Sindaco di San Marzano Oliveto

118 Sindaci: incontriamo Giovanni Scagliola, Sindaco di San Marzano Oliveto.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?

No, da bambino non ci avevo mai pensato. Però una certa propensione nel fare il “capo” (es. capoclasse) l’ho sempre avuta. Mi piacevano gli incarichi rappresentativi. Anche nelle scuole superiori ero stato eletto rappresentante degli studenti (quella fu la mia prima campagna elettorale) all’Istituto Penna di Asti.  

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

Eravamo nel periodo precedente le elezioni comunali del 1985.
Nel paese si era formato un forte e coeso gruppo di persone che voleva fare qualche cosa per cambiare la vita amministrativa del paese, ma fra di loro non c’era un leader.
Individuarono in me (che allora avevo appena 27 anni) la persona che poteva essere quella adatta.
Io lavoravo in una Organizzazione Professionale Agricola come Agrotecnico ed ero già ben conosciuto in zona fra la gente e le famiglie “rurali” del territorio.

Non è stato semplice ma ce l’abbiamo fatta. Sono stato in carica dall’85 al 95, ho poi lasciato tutti gli incarichi fino al 2004 quando mi sono ricandidato come Sindaco e sono stato rieletto. Altri 10 anni in carica e a seguire altri 5 anni senza incarichi pubblici, si arriva così al maggio 2019 scorso quando per la quinta volta sono tornato a fare il Sindaco.    

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Tutta l’esperienza da sindaco e vicesindaco di cui sopra, poi avevo, e ho, l’esperienza come tecnico agricolo in una Organizzazione Professionale. Mi ha aiutato molto anche l’attività che ho svolto dal 1990 al 2018 come collaboratore di una grande banca italiana e infine mi sta aiutando parecchio anche l’attività di Guida Turistica che svolgo da qualche mese cioè da quando sono andato in pensione.

Ma mi rimane ben fissata in mente e nel cuore anche la mia prima esperienza nel pubblico. Quella di rappresentante degli studenti nel Consiglio di Istituto del Penna.

Quell’esperienza, già a suo tempo mi aveva temprato. Era il 1975. Il mio ruolo era molto mal digerito dai rappresentanti dei professori e dei genitori! C’erano dei preconcetti, ma proprio andare contro quei preconcetti mi rendeva più forte. 

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Mi riferisco alla prima volta che sono stato eletto sindaco.

La prima cosa che pensai fu che da quel momento avrei dovuto essere sempre trasparente, anzi cristallino, perché tutti avrebbero dovuto essere sempre al corrente delle iniziative e delle decisioni, che noi della nuova amministrazione avremmo portato avanti.  

Ha un sogno o un grande progetto (che potrebbe essere tutt’ora nel cassetto), che vorrebbe realizzare?

Ne ho addirittura due:

Il primo è già stato avviato, si tratta del completamento del progetto di recupero del “Parco del Monte Oliveto”.

E bene ricordare che dal 1862, con l’Unità d’Italia, al nostro paese è stato aggiunto il nome Oliveto per differenziarlo da altri due San Marzano già esistenti al sud, e questo perché in questa zona è sempre stata massiccia la presenza di alberi di ulivi.

(La motivazione ufficiale fu: “per la presenza di un’ubertosa collina su cui cresce rigoglioso l’ulivo”).

Questa collina è ora, in parte, proprietà del comune. Sono già stati realizzati dei sentieri e messi a dimora altre piante di ulivo (ma di queste ne esistono moltissime su tutto il nostro territorio).

Ecco, vorrei completare la creazione del parco e renderlo fruibile a tutti. 

Il secondo grande progetto (questo però per il momento è proprio solo un sogno) è che vorrei riuscire ad acquistare il castello, che già oggi i proprietari (che vivono nel Veneto) lasciano cortesemente a disposizione del comune in alcune occasioni. 

Questo castello, esistente da circa mille anni è stato per oltre seicento anni di proprietà della famiglia astigiana degli Asinari, che qui ci vivevano. (ricordo che il nostro concittadino Marchese Filippo Antonio Maria Asinari nel 1814 è stato reggente del primo Parlamento Sabaudo).

Ecco lo vorrei riuscire a farlo acquistare dal comune per trasformarlo in una grande attrazione turistica a vantaggio di tutto il nostro paese. 

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