Nuovo padiglione al carcere di Quarto? Rasero e Cotto chiedono spiegazioni al Ministero della Giustizia

Nel 4° Dossier delle criticità strutturali e logistiche relative alle carceri piemontesi presentato lo scorso 30 dicembre, Bruno Mellano, garante Regionale dei Detenuti, ha segnalato: l’adeguamento, ampliamento e rifunzionalizzazione  dei servizi di accoglienza dei parenti, in particolare per quanto riguarda i colloqui con i figli minori che ora si svolgono in condizioni del tutto inadeguate; la costruzione di spazi per i progetti e le attività trattamentali, formative e scolastiche.

Ha annunciato, inoltre, la realizzazione di un nuovo padiglione detentivo utilizzando una parte dello spazio attualmente occupato dalle aree verdi.

“Il Comune di Asti non ha ricevuto comunicazione da parte del competente Ministero – dichiarano il sindaco, Maurizio Rasero, e l’assessora alle Politiche Sociali Mariangela Cotto, molto preoccupati – Informazioni ufficiose alimentano molte perplessità”.

Un padiglione di 3 piani per ospitare circa 200 detenuti oggetti a “custodia attenuata”?  Custodia attenuata come il progetto Arcobaleno della Casa Circondariale “Le Vallette” di Torino? Custodia attenuata come nella Casa di Reclusione di Fossano dove ci sono detenuti comuni a bassa pericolosità sociale a fine pena e per i quali sono previsti laboratori per attività varie?

Queste le domande che primo cittadino e assessora si pongono e di cui chiederanno “spiegazioni al Ministero competente anche per il tramite dei parlamentari astigiani, in considerazione che un simile progetto dovrà trovare la collaborazione del Comune e dell’ASL ed avrà una ricaduta sui servizi sociali locali”.