Mario Malandrone: “L’anno che verrà ad Asti tra nuovi centri commerciali e cemento”

Riceviamo e pubblichiamo.


Cara giunta ti scrivo, così mi distraggo un po’.

Siccome sui giornali ho letto di grandi novità per il 2020: l’arrivo di nuovi centri commerciali e supermercati. Non ho potuto che constatare una visione innovativa per il nuovo anno, l’annuncio di un anno in cui il commercio rifiorirà, in cui si potrà pedalare e camminare in tranquillità, i contenitori saranno abitati, anche i senzatetto avranno una casa, in centro ogni negozietto rifiorirà, la città finalmente respirerà.

La grande novità per fare tutto ciò a parere dell’amministrazione : la grande distribuzione.
La Coop che decide di migliorarsi nello spazio di Via Monti è positiva e questo è innegabile.
Altre strutture già decise come l’arrivo di Decathlon in Corso Alessandria forse porteranno lavoro e novità.

Nel caso del supermercato di Corso Savona, a ridosso del fiume, non è nemmeno una decisione della giunta, ci piomba addosso e nessuno pare adombrare dubbi su quel recupero e sulla destinazione dell’ex mulino, si dice deciso altrove, ma positivo.
“Riteniamo sia una buona proposta, che include lavori di abbellimento e sistemazione della zona: sicuramente meglio di un contenitore vuoto” il parere a nome dell’Amministrazione comunale.

La Giunta ci parla di grandi trasformazioni che ognuno di noi sta già aspettando da anni ma che immaginavamo fossero un po’ diverse, così come per il 2019 aspettavamo l’anno del recupero degli immobili ASL.

Gli ingressi della città cambieranno, questa amministrazione in fondo lo ha come mission, fin dal 2017 il programma della giunta recitava: “Rendere più accoglienti gli ingressi alla Città per offrire a chi arriva da fuori un’immagine tale da innamorarsi a prima vista della nostra città”.

Eppure gli ingressi della città sono sempre più disordinati, sempre più pieni di strutture che cozzano una con l’altra, in un delirio che somiglia a un appartamento arredato a caso.

Ci dice l’amministrazione che il nuovo cemento invece, riordinerà l’ingresso,e anche chi era scettico potrà innamorarsi della nostra città.

Un amore che nei programmi di Rasero è un amore romantico, è “a prima vista” e così un colpo di fulmine ci coglierà approdando ad ovest, est, finalmente anche a sud, cemento, parcheggi e supermercati saranno il paesaggio di questo sentimento nuovo.
Ci si è dimenticati del nord…a quando un bel centro commerciale a nord, in fondo Viatosto è la zona più romantica della città, che ha fatto sfondo naturale agli amori di tutti noi.

Nessuna parola su cosa fare sul commercio, le idee arrivano dalle grosse catene, vanno in Regione, saltano l’amministrazione, ma vengono annunciate come grandi passi avanti politici.

Il nuovo anno dovrebbe essere invece quello in cui finalmente affrontare il tema dei contenitori vuoti, quelli dell’Asl per primi.

Dovrebbe essere l’anno in cui rilanciare le attività in centro, con negozi e attività aperte nelle vie storiche,
Poco si è visto nel passato per rilanciare il centro storico e le piccole attività commerciali. In fondo seppure fosse al centro dei sogni dell’amministrazione durante la campagna elettorale, i fuochi d’artificio l’amministrazione ora li fa annunciando la grande distribuzione.

Eppure il Sindaco proviene dal settore commerciale della piccola distribuzione.

Il 2020 dovrebbe essere l’anno del centro senza auto, l’anno della mobilità alternativa, l’anno in cui tutti andranno a piedi, in cui i pullman circoleranno e saranno utili per spostarsi, in cui si uscirà la sera senza auto, in cui l’aria di Asti cambierà.

Eppure l’annuncio è solo della viabilità appesantita sul lato “meno nobile” di Piazza Alfieri, pedonalizzando una parte “quella nobile” senza un vero piano condiviso.

Nel 2020 non si intravvede nulla sulla mobilità alternativa nessun progetto, forse con la chiusura del centro alle auto, mi vien da pensare che si resterà più a casa la sera compreso quando è festa.

Quindi cara Giunta l’anno che è da poco arrivato tra un anno passerà ed io mi sto preparando a nuove promesse: è questa la novità.

Mario Malandrone