Legambiente: “Lo scempio dell’abbattimento di circa 190 tigli”

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Legambiente Asti.


“Un privato proprietario di un viale, tra corso Casale e Valgera, con circa 190 tigli decide di farli abbattere tutti, mercoledì è iniziato lo scempio. Secondo una perizia 33 erano ammalati. Secondo studi certi di agronomia forestale e di esperti in verde urbano la mortalità massima di alberi è del 5% e comunque molti alberi si possono “curare”.

In qual caso con una manutenzione non gravosa si potevano salvare almeno 180 tigli. Utili per tutti, non solo per il vicinato.
Come risaputo gli alberi producono ossigeno, assorbono CO2 e parte degli inquinanti, riducono le temperature in estate migliorano l’ambiente e il paesaggio valorizzano il territorio.

In questi anni con gravi cambiamenti climatici e alti livelli di inquinamento incrementare le alberature è indispensabile, particolarmente in città.

La città di Milano sta mettendo a dimora oltre un milione di alberi, la città di Torino una delle più alberate d’Italia 32 mq pro capite di aree verdi urbane incrementa ulteriormente le aree e i viali alberati con una manutenzione efficiente. Asti con 12 mq pro capite, non risulta un progetto per incrementare il verde pubblico urbano, e non provvede a regolare il verde privato. I livelli di inquinamento sono gravi nonostante in città e nelle vicinanze non siano presenti industrie inquinanti, e con il 95% delle caldaie sostituite negli ultimi 8 anni con sistemi meno impattanti. Stiamo sempre più peggiorando?”

Il presidente del circolo Giancarlo Dapavo

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