La memoria come consegna di storie e di speranza alle nuove generazioni

Partecipato incontro presso la Diocesi di Asti in occasione della ricorrenza di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti.
Insieme al padrone di casa, il Vescovo Marco Prastaro, don Dino Barberis, direttore del settimanale diocesano Gazzetta d’Asti, Claudia Solaro, del quotidiano on line ATnews.it ed Elisa Ferrando, giornalista de La Nuova Provincia, coordinati da Michelino Musso, responsabile dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi, hanno proposto riflessioni sul tema del memoria, con punti di vista differenti, tra mezzi di informazione tradizionali e i nativi digitali.

“Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria” (Es 10,2). La vita si fa storia. E’ questa la frase di partenza da cui sono stati sviluppati gli interventi, che hanno avuto come comune denominatore le parole chiave come “Consapevolezza” e “Speranza”. Perché è proprio attraverso la memoria che avviene la consegna di storie al futuro, con speranze, sogni ed esperienze comunicate da una generazione all’altra.

“Ringrazio il servizio che quotidianamente svolgete e di cui ce n’è sempre più bisogno” – ha aperto così Monsignor Prastaro. Il suo intervento ha riguardato soprattutto il tempo di profondo cambiamento che la Chiesa Cristiana sta vivendo e la necessità di ripensare a cosa è oggi la comunità cristiana, che sta diventando una minoranza. “E’ fondamentale la consapevolezza di tutto questo, in un percorso in cui la Chiesa non può essere un mondo che si chiude, ma deve muoversi su un terreno di vita che è il mondo, senza dimenticare il principio della fraternità”.

Come si diceva, “Consapevolezza” è il termine chiave che si è ritrovato anche negli interventi degli altri relatori. Dalla consapevolezza del ruolo del giornalista che rappresenta una memoria storica di ciò che sono i processi di cambiamento, come sottolineato da Elisa Ferrando, il cui lavoro rappresenta un mezzo affinché i fatti del passato, e le idee correlati ad essa, diventino di senso comune, come ad esempio avviene per la Giornata della Memoria. Inoltre, la memoria raccolta dal giornalista con il suo lavoro, permette alla persona di diventare protagonista, per trasmettere speranze e sogni da una generazione all’altra, cercando di superare contrasti e divisioni.

Anche il mondo digitale ha un ruolo importante nel custodire la memoria, perché la rende rapidamente fruibile. “Il paradosso dell’online, realtà che vive di un modo di fare informazione rapido e frenetico, è che permette di custodire una memoria, rendendola sempre a disposizione tramite i motori di ricerca.”
Il percorso presentato è legato all’esperienza dell’Associazione L’Astigiano 3.0, sviluppato tramite il suo quotidiano online Atnews.it , che nel biennio 2017-2018 ha realizzato il progetto “Comunicare la Bellezza” e attualmente sta svolgendo la seconda parte del progetto, con il contributo della Regione Piemonte. “Con i nostri racconti di vita, realizzati attraverso un centinaio di interviste ed approfondimenti speciali, cerchiamo di diffondere consapevolezza di quello che è il nostro territorio, sfruttando la visibilità dei mezzi online e con un lavoro costante nelle scuole. Ovviamente sta nella capacità del giornalista e dell’editore capire come rendere il proprio strumento di comunicazione un mezzo di racconto di storie di consapevolezza e non solo di fare mera informazione e con Atnews stiamo lavorando in questa direzione. Perché è aggrappandosi alla memoria che si possono capire le possibilità del futuro e farlo in modo ottimistico, anche nell’astigiano. Per questo raccontiamo e lavoriamo per diffondere questa consapevolezza a livello intergenerazionale. Raccontare e diffondere attraverso canali online permette alla memoria di circolare rapidamente, di essere fruibile e, grazie ad un mezzo virtuale, di diventare concreta.”

Don Dino ha poi sottolineato l’importanza del racconto e di come in questo sia fondamentale la figura del giornalista che deve interpretare le testimonianze che raccoglie e rielaborarle senza che ne sia fuorviato il significato.

Dopo le riflessioni lanciate dai relatori è seguito un vivace dibattito tra i numerosi giornalisti presenti, con l’augurio che, nonostante i tempi di difficoltà che il settore sta vivendo, si continui a tenere duro per fornire al territorio un servizio di qualità.