Follia in centro ad Asti: minaccia e insegue per strada la sorella

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Attimi di panico in centro, questa mattina, ad Asti.

Poco prime delle sette, in via Cavour, una tragedia familiare ha scatenato una inaspettata reazione da parte di una persona.

Un anziano, R.D., classe 1943, residente ad Asti in via Cavour, si è tolto la vita, gettandosi dalle scale del proprio palazzo. Mentre una delle due figlie, che viveva con lui, ha subito chiamato i soccorsi, l’altra, sotto shock, ha afferrato un coltello ed iniziato a minacciare la sorella. Questa, per evitare di essere colpita, è corsa in strada in via Cavour ed, inseguita dalla sorella armata, è scappata fino in piazza Alfieri trovando rifugio al Bar Cocchi.
Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, i Carabinieri, la Polizia, il 118 per bloccare la donna che, secondo alcune testimonianze, avrebbe minacciato anche i passanti.

LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI  
L’uomo, a cui era stata diagnosticata una grave patologia oncologica per cui era in cura, era da tempo entrato in depressione e questa mattina, alle 6:50, ha deciso di porre fine alla sua sofferenza, gettandosi nel vuoto dalla tromba delle scale del terzo piano della propria abitazione dove viveva con la moglie, invalida per cecità assoluta.

In questo ultimo periodo vivevano coi genitori anche le due sorelle maggiorenni, M.D., classe 1967, e A.D., classe 1974, proprio per fornire assistenza in questo difficile momento. A scoprire l’insano gesto è stata la sorella maggiore che, risvegliatasi per il forte tonfo udito, si è alzata ed ha visto la porta di casa aperta: appena uscita, ha visto il padre esanime ed ha chiamato i soccorsi. In quel frangente lo shock subito ha innescato la perdita di controllo della sorella minore che, in preda alla disperazione, ha cominciato ad insultare tutti coloro fossero vicini, minacciando pure lei di farla finita, con una tale foga da spaventare la sorella maggiorenne che scappava in strada, riparandosi 600 metri dopo al Bar Cocchi.

La sorella minore, dapprima scesa in strada in stato delirante, poi risaliva e si chiudeva in casa con la madre. Alcuni passanti facevano riferimento ad un coltello brandito dalla A.D. ma nessun riscontro da parte dei Carabinieri ha permesso di attribuirne certezza.
L’intervento dei Carabinieri permetteva contestualmente di rintracciare la fuggitiva al Bar, riportandola in via Cavour, e di entrare in casa dove la sorella minore, dopo poche parole scambiate con i militari intervenuti, apriva la porta e li faceva entrare, cominciando a raccontare il dramma appena successo e le patologie di cui erano affetti i familiari.

Per quanto pacificata la situazione, venivano tutte convinte dai militari a farsi visitare presso l’ospedale Cardinal Massaia, visto l’evidente stato di agitazione comprensibilmente patito e, per quanto riferibile alla sorella minore, un’euforia che richiedeva maggiori approfondimenti. Alla fine degli accertamenti sanitari, il personale medico disponeva il TSO per A.D. mentre le altre due donne venivano dimesse.

I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno permesso di rinvenire sulla scrivania della camera da lettera un biglietto manoscritto della vittima con cui preannunciava il gesto, ringraziando “tutti coloro che gli avevano voluto bene” e chiedendo alle figlie “di stare vicino alla mamma”.
Sul posto sono poi giunti i Carabinieri della Sezione Operativa del N.O.R. di Asti per i rilievi tecnici e la salma è stata affidata ai parenti su disposizione del Sostituto – dott. Greco – della Procura di Asti.

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