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Speciale 118 Sindaci: intervista a Gian Maria Corsi, Sindaco di Cerro Tanaro

118 Sindaci: incontriamo Gian Maria Corsi, Sindaco di Cerro Tanaro.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?
No, assolutamente no. Credo di essere stato uno di quei pochi bambini che non hanno sogni.
Però forse, una “voglia” inconscia potrebbe esserci stata. Mi è venuto in mente questo da quando sono Sindaco, in quanto mio papà aveva provato a candidarsi Sindaco, ma non ci era riuscito.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?
Un parto molto difficile. Ero già stato 5 anni consigliere 5 anni assessore.
Il Sindaco precedente caldeggiava la mia candidatura, ma io mi rendevo conto che per poterlo fare nel miglior modo possibile avrei dovuto dedicarci molto tempo e questo tempo avrei dovuto sottrarlo alla mia famiglia.
Sono stati molti i miei no, prima di dire di si.
Poi ho avuto molti cittadini che, dopo aver saputo che il sindaco precedente proponeva me come successore, mi hanno spinto ad accettare, a questo punto anche il mio ego e il supporto solido di mia moglie e dei miei figli hanno fatto il resto.
Poi ho pensato che essendo nato qui ed avendo sempre vissuto qui, nonostante il mio travaglio interiore non potevo tirarmi indietro, ed ho deciso positivamente.
Oggi, che sono nel ruolo, nonostante che di problemi ce ne siano veramente molti, sono contento della decisione che ho preso.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?
Consigliere per 5 anni, poi assessore per 5 anni. E’ tutto.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?
Era abbastanza scontato che diventassi sindaco, c’era una sola lista e dal supporto dei cittadini non temevo neanche per il “fatidico” quorum.
Non è stato un pensiero ma una forte emozione che francamente non mi aspettavo.
Poi, passata l’emozione, sono arrivati i pensieri circa tutto quello che avrei dovuto fare, e farlo nel miglior modo possibile, e questo pensieri mi accompagnano anche adesso e mi accompagnerà per tutto il periodo nel quale ricoprirò questa carica.

Ha un sogno o un grande progetto (che potrebbe essere tutt’ora nel cassetto), che vorrebbe realizzare?
Ho un grande progetto (o sogno) che è mio, ma è condiviso da tutto il gruppo consigliare e anche da altri concittadini. Ma per scaramanzia non lo cito.
Il mio sogno personale è quello di riuscire a essere, per tutti, un buon sindaco, e di sentirmi soddisfatto il giorno in cui terminerò il mio mandato.

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