Tornare al Natale cristiano: domenica il teologo Paolo Curtaz all’Avvento Revigliaschese

Domenica prossima, 15 dicembre, alle 16.30, nella chiesa parrocchiale di Revigliasco, l’Avvento Revigliaschese ospiterà la conferenza dello scrittore e teologo Paolo Curtaz dal titolo “Dov’è Colui che è nato. Tornare al Natale cristiano” (ingresso libero).

Paolo Curtaz è riconosciuto come uno degli autori spirituali contemporanei più interessanti. E’ valdostano, alterna il suo tempo fra la montagna, la sua famiglia e la voglia di conoscere le cose di Dio. Ha una formazione teologica e, da anni, scambia le sue riflessioni con chi condivide la sua ricerca. Scrittore e teologo, pubblica libri di spiritualità in diverse lingue e per diversi editori. Si definisce scherzosamente evangelizzatore free-lance.
Cura due siti, www.tiraccontolaparola.it, che utilizza per la riflessione biblica e www.paolocurtaz.it, nato per allargare la riflessione ai temi della vita. Con l’“Associazione Zaccheo”, di cui è presidente, organizza numerose serate e week-end di esegesi spirituale in giro per l’Italia, e propone viaggi biblici in Israele, e pellegrinaggi in Europa.

“Siamo onesti – dice Curtaz – Il Natale ci è stato scippato e noi cattolici non ce ne siamo neppure accorti, o forse sì, e allora eccoci complici, consenzienti o semplicemente distratti. Comunque sia Natale rischia di essere una festa di compleanno in cui ci si è scordati di invitare il festeggiato, e sempre più credenti provano disagio all’avvicinarsi del 25 dicembre. La provocazione di Dio fattosi uomo si è trasformata nella festa dei buoni sentimenti: Dio viene, e l’uomo non c’è. È l’uomo il grande assente della storia, non Dio. Forse per questa ragione abbiamo riempito di zucchero e melassa una festa nata per far riflettere? A Natale, poi, le persone sole, o sofferenti, vivono un dolore indicibile davanti alle rassicuranti immagini televisive in cui famiglie felici si radunano intorno ad un buon pranzo. Il messaggio del Natale è che Dio viene per farsi riconoscere dai poveri, e proprio i poveri vivono il Natale come il peggior giorno dell’anno? Come minimo abbiamo un problema di comunicazione, noi cattolici!”