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Speciale 118 Sindaci: intervista a Pier Augusto Ceretti, Sindaco di Cessole

118 Sindaci: incontriamo Pier Augusto Ceretti, Sindaco di Cessole.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?
Direi di no.
Avevo nella testa una grande passione per macchine e motori.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?
Io sono nativo di Monastero Bormida, dove sono impiegato in Municipio, ma per matrimonio sono poi finito ad abitare a Cessole.
Alla fine degli anni ’80 l’allora Sindaco di Cessole il Signor Barbero Giuseppe mi chiese espressamente di candidarmi con lui perché, mi disse, che avrebbe avuto bisogno del mio contributo. Non ero del tutto convinto ma la famiglia e quella di mia moglie mi spinsero ad accettare.
Da allora è cominciato il mio impegno per la comunità di Cessole.
Fui, da subito nominato assessore, anche dal sindaco successivo, poi non mi candidai per un mandato.
Nel 2004 il candidato sindaco Degemi (poi eletto) mi convinse ad accettare di nuovo di entrare nella Amministrazione e con lui ricoprii la carica di Vicesindaco fino alla scadenza del suo terzo mandato.
Lui non poteva ricandidarsi e il gruppo ha scelto il Vicesindaco cioè me, con la motivazione che sarei stato in grado di portare avanti tutto il lavoro già avviato dalla Amministrazione allora in carica.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?
Dei tre mandati come Assessore e dei tre mandati come Vicesindaco ho già parlato.
Sono però da molti anni impiegato all’ufficio anagrafe del comune di Monastero Bormida.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?
Quello di essere utile alla comunità che mi ha espresso la propria fiducia.
Essendo il candidato sindaco di una sola lista presente alle elezioni avevo un po’ il timore che l’affluenza alle urne non fosse massiccia. Ma sono stato smentito, la partecipazione è stata grande, e questo mi motiva ancora di più.

Ha un sogno o un grande progetto (che potrebbe essere tutt’ora nel cassetto), che vorrebbe realizzare?
C’è in Cessole, vicino alla chiesa, un vecchio edificio appartenente a privati, oggi in disuso, che potrebbe essere recuperato e messo a disposizione della popolazione come luogo di servizi e incontri.
Ma c’è bisogno di finanziamenti, e ho paura che rimarrà un sogno.
E poi, ho un altro sogno: vorrei riuscire a ripopolare il paese, trovando il modo di fare arrivare nuovi cittadini.

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