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Speciale 118 Sindaci: intervista a Paolo Lanzavecchia, Sindaco di Canelli

118 Sindaci: incontriamo Paolo Lanzavecchia, Sindaco di Canelli.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?
Assolutamente no. Da bambino guardando il cartone animato Grisù immaginavo di fare il vigile del fuoco!

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?
E’ stata casuale. Per unificare il territorio su una candidatura di “centro destra” è stato fatto il mio nome.
Sono stato ritenuto come la persona più idonea a rappresentare, il gruppo che usciva dalla amministrazione precedente e quello formatosi in ambito “Lega”.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?
No, non ho mai avuto esperienze dirette, ma conoscevo le problematiche del territorio grazie allo svolgimento della mia professione di avvocato.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?
Più che il pensiero mi ricordo bene lo stato emotivo, un misto di ansia e preoccupazione per l’importanza del ruolo che sarei andato svolgere.
Non vi è stata una vera felicità della vittoria, le preoccupazioni di andare a svolgere un nuovo “lavoro” nell’interesse della collettività hanno sovrastato la gioia per il risultato.

Ha un sogno o un grande progetto (che potrebbe essere tutt’ora nel cassetto), che vorrebbe realizzare?
Il mio sogno è quello di realizzare una città più bella.
Non ho progetti di opere grandiose, ma semplicemente l’idea è di curare e migliorare il decoro urbano nell’ottica di un miglioramento della vivibilità della città, visto anche l’importante riconoscimento ricevuto dall’UNESCO.
Il mio sogno quindi, è di rendere Canelli una città piacevole a tutti, ai residenti ed ai turisti che la frequentano.

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