Le Rubriche di ATNews - Il Tri-angolo di Mengozzi

Il Tri-angolo di Mengozzi: Musica tutto l’anno

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Decimo appuntamento con la rubrica mensile che arricchisce le proposte per i lettori di Atnews.it.

MUSICA TUTTO L’ANNO

Natale, Capodanno, Epifania: periodo di festeggiamenti e celebrazioni, anche attraverso la musica. Così, concentrati nell’arco di tre settimane, dalla chiesetta di paese sino al teatro più prestigioso vengono proposti concerti, spesso di musica sacra. E, dopo undici mesi di sonnacchiosa indifferenza, persino i palinsesti televisivi scoprono che la musica esiste.

Caratteristica di questo genere di eventi è la capacità di coinvolgere un pubblico più eterogeneo rispetto ai soliti melomani ed addetti ai lavori. Alcuni si recano al concerto per assistere all’esordio del nipote che sogna una carriera nel mondo dell’opera; altri per ascoltare l’esibizione del coro amatoriale di cui fa parte la moglie.

È questo il periodo dell’anno in cui, semplicemente premendo un tasto del telecomando per cambiare canale, si corre il rischio di imbattersi in un turbinio di suoni prodotti da una compagine di persone agli ordini di un esagitato signore che volteggia una bacchetta.

“Ma a cosa serve il direttore? Gli orchestrali non dovrebbero essere capaci di suonare da soli? Perché ha la bacchetta? Secondo me è messo lì solo per fare un po’ di scena”… Queste sono soltanto alcune fra le numerose testimonianze che ho raccolto negli anni.

Le persone meno avvezze a frequentare le sale da concerto si sentono spesso incapaci di cogliere il nesso della musica, inadeguate, distanti da un mondo al quale percepiscono di non appartenere; e per certi versi hanno perfettamente ragione nel sentirsi così.

Si può forse essere atleta per tre sole settimane all’anno? O, ancor peggio, un giorno solo all’anno e solamente perché va in scena l’esibizione del nipote? Le passioni e le cose belle richiedono curiosità, continuità, sforzi, dedizione.

Così, esattamente come ad un atleta è richiesto allenamento giornaliero, si potrà trarre beneficio dalla musica coltivando continuativamente il nostro interesse. Ho notato che siamo spesso inclini a trovare alibi per assolverci e imputare le colpe della nostra situazione agli altri i quali, di volta in volta, sono la scuola “che non è stata capace ad educarmi”, lo Stato che “non investe nella cultura e tagli i fondi”.

Quando si parla di musica, poi, a propria discolpa viene spesso chiamata in causa una presunta “mancanza di talento”. Cosa quest’ultima che, a ben vedere, non impedisce assolutamente di godere della musica.

Possibile che non ci si accorga che il cambiamento può anche partire dal singolo individuo? È fuor di discussione che scuola e Stato rivestano un compito primario nell’educare e promuovere la cultura e quindi anche la musica; ma se per qualsiasi ragione ci si scopre adulti e sprovvisti degli strumenti per fruire al meglio della musica, che fare?

Non è mai troppo tardi per riparare, per colmare le lacune, talvolta persino per cominciare da zero. Perché l’obiettivo, in questo caso, non è diventare musicisti ma cultori di quella bellezza che la musica elargisce ai suoi devoti. Ed oggigiorno i mezzi per avvicinarsi alla musica, approfondire e acculturarsi sono davvero alla portata di tutti.

Conosco una persona che parla cinque lingue e ora, a settant’anni, sta studiando pure il cinese. Forse alle volte basta desiderare davvero.

Fabio Mengozzi

“Il Tri-angolo di Mengozzi” prende spunto da un intervento sul nostro quotidiano del musicista astigiano di fama internazionale Fabio Mengozzi, compositore, pianista, direttore d’orchestra e docente di musica, in seguito ai fatti di Corinaldo (clicca QUI).

L’obiettivo della rubrica è quello, sempre nel massimo rispetto delle scelte musicali di tutti, di fornire con nozioni semplici un punto di vista alternativo da quello che offrono ogni giorno i media, di educare ed indirizzare i giovani alla musica profonda, spirituale, in modo da ampliare le possibilità di scelta nell’ascolto della musica.

 

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