CGIL Asti: “Ancora un morto sul lavoro. Un Paese che non protegge i lavoratori non ha futuro.”

La CGIL di stringe intorno alla famiglia.

Riceviamo e pubblichiamo.


La CGIL tutta si stringe intorno alla famiglia dell’operario morto sul lavoro cadendo da un’impalcatura.

Ancora una volta un tragico evento colpisce il mondo del lavoro, quando finirà la strage? Quando smetteremo di aggiornare le statistiche degli infortuni, spesso mortali, sul lavoro?

La CGIL chiede da anni che aumentino gli organici degli enti deputati ai controlli sulla sicurezza.

Non è nostra intenzione colpevolizzare nessuno, sarà la magistratura insieme agli organi competenti a dover accertare cause e responsabilità, ma occorre una grande mobilitazione ed una comunità di intenti tra le forze sindacali, quelle datoriali e le istituzioni per dire basta con forza agli incidenti sul lavoro ed alle morti bianche e mettere in campo tutte le iniziative possibili in tema di sicurezza.

Non è vero che sono morti inevitabili. Nessun incidente sul lavoro è inevitabile. Con la formazione, le misure di sicurezza, la stabilizzazione dei rapporti di lavoro, i controlli e una forte presa di coscienza del fenomeno, i morti sul lavoro diminuiranno. È necessario che tutti facciano la loro parte affinché non ci siano più giorni tragici.

Luca Quagliotti
Segretario Generale CGIL Asti