Asti, sta meglio la donna soccorsa in piazza Alfieri

Una catena del soccorso efficace può salvare la vita

Quando la catena del soccorso funziona: questa la sintesi del lieto epilogo della vicenda che, sabato scorso, ha intrecciato i destini di molte persone (leggi QUI).

E’ mattina e nell’affollata piazza Alfieri, sotto i Portici Rossi, una donna di 46 anni si sente male per un arresto cardiaco. La vittima, dopo essere stata rianimata, viene portata al Cardinal Massaia di Asti.

A distanza di due giorni, la donna sta meglio: ha ripreso conoscenza e non ha subito deficit neurologici.

Il lieto epilogo è stato il frutto di una catena del soccorso efficace. I passanti che hanno assistito al malore hanno immediatamente contattato il 118 mentre due donne, che passavano di lì, madre e figlia, rispettivamente medico ed infermiera, hanno iniziato ad eseguire le operazioni di primo soccorso. La Centrale Operativa ha ricevuto informazioni chiare e corrette e attivato i soccorsi.

Nel frattempo sul posto è intervenuta una pattuglia di Carabinieri che stava transitando nella centralissima piazza astigiana proprio in quegli istanti concitati. Sono stati proprio i carabinieri a proseguire con il massaggio cardiaco, liberando l’area e facendo allontanare la gente in modo da avere spazio di intervento e predisponendo il DAE, che avevano sull’automobile.

Intanto sono giunti sul posto i soccorsi sanitari specializzati con l’ambulanza medicalizzata. Immediatamente il personale sanitario ha iniziato le manovre di rianimazione cardiologica, riuscendo, anche con l’ausilio del defibrillatore, a rianimare la donna.

Le condizioni erano gravi, ma quelle prime manovre sono state fondamentali per salvarle la vita.

“Questa dovrebbe essere la normalità di una catena del soccorso efficace” commentano dal 118 Alessandria-Asti.

Importante quindi la formazione, anche dei cittadini, che sono i primi attori della gestione dell’emergenza (dalla giusta modalità di effettuare una chiamata) in attesa dell’arrivo dei soccorsi specializzati, e che possono essere determinanti per la sopravvivenza della vittima.