Lettere al direttore

Mario Malandrone: “Revoca del Comune da Avviso Pubblico. Sulla legalità non si deve risparmiare”

Più informazioni su

Riceviamo e pubblichiamo le considerazioni del consigliere comunale di minoranza Mario Malandrone (Ambiente Asti) sulla delibera di Giunta della revoca del Comune di Asti da Avviso Pubblico (una rete di enti locali che  si impegnano per promuovere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile).

———————————————————————————————————————————-

Ed eccola arrivare in un mercoledì sera di novembre la revoca del Comune di Asti da Avviso Pubblico, arriva durante il Bilancio così da non fare rumore, con mille se e chiaramente senza dibattito, discussione con associazioni, in trasparenza ma un po’ in sordina.

La motivazione che il comune adduce a tale scelta è “l’Amministrazione sta procedendo a una ricognizione di tutte le partecipazioni a organismi esterni, valutando con particolare attenzione quelle che comportano la corresponsione periodica di una quota associativa, in un’ottica di razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse pubbliche, dettata dalla crescente difficoltà di fare fronte alla costante diminuzione delle risorse stesse a disposizione e, quindi, dalla necessità di destinare le sempre più scarse disponibilità finanziarie allo scopo di garantire lo svolgimento delle attività istituzionali necessariamente previste.”

Certo il Comune assicura che le finalità interessano, ma che occorre tagliare.

Quanto costava? 1200 euro all’anno.

In cambio dava (ovviamente a fronte di un Comune attivo e che chiedeva) formazione, sensibilizzazione, lo scambio con una rete di comuni attivi, una rete di accompagnamento ai Comuni per affrontare la lotta contro le mafie, le infiltrazioni mafiose.

Una rete formativa, di strumenti per la trasparenza amministrativa, per creare sensibilità anche tra gli operatori pubblici anche per affrontare in modo sempre più qualificato il tema complicato delle mafie, delle infiltrazioni, degli appalti. Per un lavoro di formazione di dipendenti, per formare, per dare strumenti formativi in grado di aiutare i Comuni ad avere sempre più strumenti.

Avviso pubblico fa prevenzione, si occupa anche di aspetti educativi alla prevenzione della criminalità e delle dipendenze.

Avviso Pubblico serve?

Certo che serve. Seppur il mondo pubblico (dipendenti, operatori) possa essere comunque virtuoso senza quelle adesioni, permette una rete di scambio, permette di dare maggiori strumenti alle amministrazioni.

L’amministrazione Comunale però ci avvisa che le finalità non vengono meno” Dato quindi atto che è comunque intendimento del Comune continuare a collaborare con l’Associazione “Avviso pubblico” per il perseguimento delle finalità sopraindicate e per la realizzazione delle iniziative dalla stessa messe in atto, oltreché collaborare e porre in essere tutte le azioni e gli interventi che saranno ritenuti utili a diffondere i valori della legalità e della democrazia, in difesa dei quali si conferma l’impegno pieno e incondizionato del Comune medesimo a operare in tutti i contesti e ambiti relativi come testimoniato, tra l’altro, dalla recente costituzione di parte civile del Comune di Asti in un procedimento giudiziario riguardante infiltrazioni della criminalità organizzata nel nostro territorio, e, all’interno dell’Ente, dai puntuali e specifici contenuti del Piano comunale di prevenzione della corruzione e della trasparenza e dalle numerose circolari emanate in argomento.

Quindi il Comune dice di essere ovviamente interessato ai valori, ma recede da Avviso Pubblico.

In fondo gli amministratori si chiamano fuori dichiarandosi autosufficienti.

Le domande sorgono spontanee, che si è fatto per chiedere ad Avviso Pubblico formazione? L’adesione negli ultimi due/tre anni da parte del Comune è stata attiva? Il Comune ha aderito a attività formative? Perché il Comune negli ultimi anni anche in collaborazione con la rete di Libera (molto attiva in città) non ha più cercato un lavoro attraverso la rete per formazione, di informazione, momenti pubblici, giornate per la trasparenza? Qual è l’impegno del Comune sulla legalità? Perché il Comune a fronte di tale adesione da almeno più di due anni è assente da tale rete? Chi è l’assessore o interlocutore che se ne occupa? Quali attività educative su tale tema si sono fatte con studenti?

Immagino che su tali domande non si sappia dare una risposta esaustiva, eppure Asti ha avuto negli ultimi anni problematiche legate alle mafie e a infiltrazioni nel tessuto sociale (sportivo, imprenditoriale) davvero ci sembra utile risparmiare sulla legalità?

Il 20 novembre ne parleremo in Consiglio, voterò contro il recesso ad AVVISO PUBBLICO e ribadirò che “Non si taglia sulla legalità” e credo lo farà la minoranza, spero lo farà anche la maggioranza. A fronte di un impegno pari a zero del Comune in tale rete, forse occorrerebbe autocritica e utilizzare quella quota, non sprecarla come negli ultimi anni, sempre che si trovi l’Assessore che se ne stava occupando.

Investire su prevenzione, formazione e educazione non è sprecare soldi se ci sono le idee, forse dovremmo chiedere di chi è l’inadempienza nel non aver usato tale preziosa occasione, di aver sprecato risorse e idee.

Mario Malandrone, CONSIGLIERE COMUNALE – AMBIENTE ASTI

Più informazioni su