Lettere al direttore

Marcello Coppo: “Sì alla cittadinanza a Liliana Segre, c’è solo tristezza per chi la strumentalizza per logiche di partito”

Riceviamo e pubblichiamo.

Leggo una proposta della consigliera Angela Motta volta a conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre (clicca QUI).

Le motivazioni le leggo nell’articolo di stampa e sarebbero basate sull’azione della senatrice nel raccontare gli orrori dei campi di concentramento e gli atti preparatori della “soluzione finale” di nazista memoria. Altra finalità sarebbe quella di dimostrare solidarietà a una persona che racconta la storia, avendola vissuta.

Faccio notare infatti che mio nonno materno, pur non essendo ebreo, è stato anch’esso imprigionato in un campo di concentramento e ancora dopo molto tempo il suo ricordo di quell’esperienza era vivo.

Su queste motivazioni non c’è nulla da dire se non una completa apertura alla proposta e questo lo dico proprio per togliere ogni alibi alla vera motivazione della proposta che chiaramente è un’altra.

La vera motivazione è che da poco è stata approvata in parlamento l’istituzione di una commissione degna della “migliore” espressione di stato etico dittatoriale (nazista o comunista è lo stesso, così come dice la comunità europea), commissione che invece di chiamarla con il suo vero nome e cioè “Boldrini”, l’hanno dovuta camuffare chiamandola “Segre”.

Chiaramente è in atto un disegno mal celato di ridurre allo stereotipo del nazi-facio-destrorso chiunque ha a cuore la sovranità dell’Italia e tutela l’identità di Patria e il suo sistema economico fatto da medio piccole partite IVA, anche se è contro al razzismo di ogni genere.

Un conto è mostrare la giusta e sacrosanta solidarietà a una persona che ha subito ingiustizie e barbarie, un conto è utilizzarla come manganello nei confronti di chi, serenamente e senza discriminazione per nessuno, ritiene di tutelare la sovranità della patria e il suo tessuto economico.

Da parte mia quindi non vi sarà alcun ostacolo alla cittadinanza onoraria alla senatrice Segre, c’è solo un po’ di tristezza per chi la strumentalizza per basse logiche di bottega partitica.”

Marcello Coppo.