Europa Verde chiede un piano di manutenzione e di messa in sicurezza del territorio

Riceviamo e pubblichiamo.


Oggi la Liguria non ha di nuovo retto alla grave situazione territoriale. Ovunque fiumi esondano, continua l’erosione costiera mentre ormai le frane fanno parte della vita quotidiana delle persone. Se, come appare, il crollo del ponte della A6 non ha fatto vittime per fortuna purtroppo la frana è il segnale di un territorio abbandonato e sempre più assediato da frane ed esondazioni.

Anche in Piemonte la situazione non va meglio. Tra il pomeriggio e la sera di ieri, domenica 24 novembre, oltre al viadotto crollato sulla Torino-savona, si è aperta una grossa voragine sull’A21 Torino- Piacenza.

Ennesima dimostrazione di un paese che cade a pezzi, che possiede infrastrutture molto vecchie che hanno una forte necessità di essere rifatte ex novo o riammodernate secondo le nuove norme in vigore. Nessun cittadino deve rischiare di perdere la vita quando di sposta da un luogo ad un altro.
Dunque è inutile parlare di nuove infrastrutture, se quelle che abbiamo rappresentano un pericolo per l’incolumità delle persone.

Perciò Europa Verde continua a chiedere, oltre alle opere necessarie di mitigazione del rischio idrogeologico e idraulico, un piano di manutenzione e di messa in sicurezza del territorio e l’affermazione chiara del principio di fermare il continuo consumo del suolo, che sta portando gravi danni in tutto il paese.

Così in una nota i portavoce dei Verdi del Piemonte, Tiziana Mossa e Alessandro Pizzi e il responsabile organizzazione Verdi della Liguria, Danilo Bruno.