Congiuntura economica in Piemonte ancora stazionaria la produzione economica

Nell’ambito della consueta collaborazione tra Unioncamere Piemonte, Intesa Sanpaolo e UniCredit per il monitoraggio della congiuntura economica piemontese, Unioncamere Piemonte ha presentato oggi i dati della 192ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nei mesi di ottobre e novembre con riferimento ai dati del periodo luglio-settembre 2019 e ha coinvolto 1.909 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 107.833 addetti e un valore pari a circa 59,4 miliardi di euro di fatturato.

Il III trimestre 2019 conferma la fase di stagnazione che ha colpito la manifattura piemontese a partire dalla seconda metà del 2018. La produzione industriale ha segnato, per il quinto trimestre consecutivo, una variazione tendenziale negativa (-0,2%), frutto del preoccupante trend esibito dai mezzi di trasporto e dal comparto dell’elettricità e dell’elettronica, nonché delle flessioni registrate, in termini produttivi, da una parte delle realtà territoriali. La contrazione del periodo luglio-settembre 2019 risulta, tuttavia, di intensità inferiore rispetto a quanto evidenziato nei tre trimestri precedenti e pari a quella registrata nel III trimestre del 2018.

Il calo della produzione industriale si associa alla stazionarietà evidenziata sul mercato interno dagli ordinativi (+0,2%). In peggioramento rispetto ai trimestri precedenti, con un risultato negativo appaiono invece, nel trimestre in esame, gli ordinativi provenienti dai mercati esteri (-0,9%). Il fatturato totale mostra una crescita debole +0,6%, mentre la componente estera registra un incremento dell’1,2%; peggiora rispetto al III trimestre 2018 il grado di utilizzo degli impianti che si attesta al +65,8%.

Piemonte: il III trimestre 2019 in sintesi

Produzione industriale: -0,2% rispetto al III trimestre 2018
Ordinativi interni: +0,2% rispetto al III trimestre 2018
Ordinativi esteri: -0,9% rispetto al III trimestre 2018
Fatturato totale: +0,6% rispetto al III trimestre 2018 di cui estero: +1,2% rispetto al III trimestre 2018
Grado di utilizzo degli impianti: 65,8%

Il Presidente di Unioncamere Piemonte, Vincenzo Ilotte, commenta: “Il Piemonte è purtroppo al palo. Anche per questo trimestre i conti della produzione industriale della nostra regione registrano un segno meno, e sono inseriti in un quadro complessivo che vede i consumi in stallo e l’export in affanno. La situazione congiunturale così debole, in special modo rispetto ad altre aree nostre competitor, impone efficaci azioni pubbliche per migliorare la dotazione infrastrutturale e la competitività aziendale. In particolare, sulla competitività aziendale è necessario lavorare prioritariamente su digitalizzazione, formazione delle risorse umane e internazionalizzazione. Sono tutti e tre campi nei quali i fondi europei possono dare un essenziale contributo”.

“Crediamo fermamente – ha dichiarato Ivo Omento, Responsabile sviluppo territoriale nord ovest di UniCredit – che l’innovazione digitale sia fondamentale per sostenere la competitività delle imprese. Per accompagnarle in questo complesso percorso è tuttavia necessario investire anche nella crescita delle conoscenze. Per questo da anni offriamo formazione gratuita nei territori in cui operiamo mettendo a disposizione il know how delle nostre persone e dei professionisti con cui collaboriamo: ad esempio la nostra Banking Academy dal 2011 ad oggi ha già coinvolto oltre 256.000 partecipanti tra cittadini ed imprese in Italia (di cui quasi 26 mila nel nord ovest). Inoltre, grazie ad iniziative come Easy Export con cui cerchiamo di ampliare la platea di imprese che hanno accesso ai mercati esteri offrendo l’accesso ad Alibaba, il più importante market-place B2B in Italia, abbiamo sottoscritto contratti con circa 1000 imprese che hanno visto aumentare il loro giro d’affari con l’estero del 24%”.

Paolo Musso, Direttore commerciale Imprese Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria: «L’analisi congiunturale presentata oggi è la fotografia di un Piemonte che continua a muoversi a due velocità. I comparti più tradizionali, in primis i mezzi di trasporto, subiscono in modo più pesante gli effetti della crisi, penalizzando in particolare il capoluogo. L’agroalimentare continua invece a spingere la crescita del sud del Piemonte, forte anche della presenza di distretti produttivi dinamici, le cui performance nelle esportazioni sono un benchmark per i distretti delle altre regioni. Indispensabile tenere duro e guardare lontano, oltre i consueti mercati di sbocco, per cogliere il cambiamento e le opportunità di crescita nel mondo. Forte di questa convinzione, Intesa Sanpaolo ha costituito Exetra: società di trading commerciale specializzata nell’acquisto e nella vendita sui mercati esteri dei prodotti del made in Italy, di cui cura le fasi di commercializzazione, marketing e promozione. Con Exetra, il Gruppo Intesa Sanpaolo incrementa l’offerta degli strumenti a disposizione delle imprese, favorendone ulteriormente l’internazionalizzazione. Grazie a un team con elevata conoscenza dei mercati di sbocco dei beni, dei loro potenziali acquirenti finali e delle norme e regole per le loro esportazioni, diamo una risposta concreta alle nostre imprese, mettendo il sistema produttivo italiano nelle migliori condizioni per affermarsi e competere ad alti livelli anche in nuovi mercati”.

A livello settoriale si riscontra un andamento eterogeneo in termini di produzione industriale. Come nei primi due trimestri dell’anno, anche nel periodo luglio-settembre 2019, il comparto che realizza la performance migliore è quello alimentare (+2,7%), seguito dall’industria del legno e del mobile, la cui variazione rispetto all’analogo periodo del 2018 risulta pari a +1,7%. Dopo la flessione produttiva subita nel II trimestre 2019, si stabilizza il tessile e abbigliamento, che segna un +0,3%. Risulta sostanzialmente nulla la variazione conseguita dal settore meccanico (+0,0%) e da quello dei metalli (0,1%).

Tutti gli altri comparti di specializzazione della manifattura regionale evidenziano risultati negativi. In particolare la chimica flette dell’1,0%, le industrie elettriche ed elettroniche registrano un calo produttivo del 1,3%. Il dato più penalizzante appartiene però, ancora una volta, ai mezzi di trasporto (-3,0%).

Focalizzando l’attenzione sui mezzi di trasporto, attori principali della contrazione produttiva manifatturiera regionale, si rileva come la performance negativa del III trimestre 2019 risulti il frutto di una contrazione sostenuta della produzione di autoveicoli (-55,2%) e di un calo importante dell’andamento della componentistica autoveicolare (-4,6%).

L’analisi della dinamica della produzione industriale per classe di addetti evidenzia come, nel II trimestre 2019, una sostanziale stabilità caratterizzi solo le PMI, mentre micro e grandi imprese subiscono flessioni produttive. In particolare le imprese di piccole dimensioni (10-49 addetti) registrano una variazione del +0,1% e le medie aziende (50-249 addetti) mostrano un andamento lievemente migliore (+0,7%). Per le realtà di grandi dimensioni (oltre 250 addetti), invece, la flessione produttiva è dello 0,7%, mentre le micro aziende segnano una contrazione più lieve (-0,3%).

La stagnazione produttiva che ha caratterizzato la nostra regione nel III trimestre del 2019 è stata il frutto di andamenti differenziati mostrati dalle varie realtà territoriali. Come avvenuto già nel trimestre precedente, il risultato peggiore spetta al biellese, che segna una flessione del 2,0%. Dato negativo anche per il capoluogo regionale, che registra nel III trimestre del 2019 un calo della produzione manifatturiera dell’1,0%. In questo caso determinante è stato, ancora una volta, il contributo negativo offerto dai mezzi di trasporto.

Meno intensa, ma sempre con il segno meno, la variazione tendenziale registrata da Vercelli (-0,3%), mentre stazionario appare il dato del Verbano Cusio Ossola (+0,1%). Grazie all’ottimo andamento mostrato dalle industrie alimentari e delle bevande, registrano incrementi dei livelli produttivi Alessandria (+2,1%), Cuneo (+0,9%), Asti (+0,4%) e Novara (+0,3%).