Come affinare le tecniche di allevamento e produrre formaggi: un corso organizzato da Coldiretti Asti e Inipa Nord Ovest

In Piemonte ci sono almeno 150 allevatori di capre, per un totale di 25 mila capi. Un “movimento” quasi mai al centro delle attenzioni mediatiche, ma che produce delle grandi eccellenze, a cominciare dalla Robiola di Roccaverano, formaggio che si fregia della denominazione di origine fin dal lontano 1979.

Sicuramente fare l’allevatore di ovicaprini è un mestiere molto impegnativo, ma che può dare grandi soddisfazioni, soprattutto se si riesce ad affiancare, all’attività agricola strettamente primaria, un’attività di trasformazione del latte per produrre latticini, formaggi e altri derivati.

Per questi motivi, Coldiretti Asti, in stretta collaborazione con Inipa Nord Ovest (l’Istituto di istruzione professionale in agricoltura) ha pianificato un corso di formazione, completamente gratuito, dal titolo: “Allevamento ovicaprino: opportunità economica e recupero del territorio, la trasformazione del latte in formaggio”. Riservato ai professionisti (titolari, coadiuvanti, o dipendenti di azienda agricola) il corso si sviluppa in tre lezioni, due teoriche il 5 e il 10 dicembre, una pratica il 17 dicembre. Le due lezioni pratiche si terranno presso la sede di Codiretti Asti (C.so F. Cavallotti 41), la prima dalle ore 9 alle 13, quella del 10 dicembre dalle ore 9 alle 13 e dalle ore 14 alle ore 18, la lezione pratica del 17 dicembre si svolgerà invece presso un laboratorio di trasformazione del latte in formaggio, a Moretta (CN), dalle ore 14 alle 18.

Di alto profilo la preparazione dei docenti, sulle “Tecniche di allevamento e le problematiche sanitarie” interverrà il medico veterinario Antonio Quasso, su “I prodotti dell’allevamento e le tecniche di trasformazione del latte” interverrà il professor Guido Tallone.

“L’allevamento di ovini e caprini – spiega Antonio Bagnulo, responsabile del servizio di assistenza tecnica di Coldiretti Asti – ha spesso svolto un ruolo vero e proprio di presidio territoriale, contrastando con la loro presenza i crescenti fenomeni di abbandono territoriale, contribuendo alla conservazione del paesaggio. In generale questo tipo di allevamento è configurato come un’attività di natura tradizionale, basato sull’allevamento semi-estensivo e con modalità di gestione positive per l’ambiente. Le attività aziendali, quasi sempre a base familiare, sono spesso poggiate su solide reti fiduciarie con le comunità locali consentendo il recupero e la valorizzazione del territorio, di razze, di prodotti, di lavorazioni e saperi locali a rischio di abbandono”.

Proprio per queste caratteristiche ecologiche, economiche e socio-culturali, l’allevamento di ovini e caprini è pratica apprezzata e si sta affrancando da quello stereotipo che nel passato l’aveva connotata negativamente come attività povera ed arretrata. Il corso Inipa – Coldiretti contribuirà sicuramente ad accrescere questo importante ruolo dell’allevatore per tutta la società. “Vista l’alta adesione al corso – sottolinea Bagnulo – vuol dire che anche gli allevatori stanno acquisendo una maggiore consapevolezza sulle potenzialità della loro attività”.

Per chi fosse interessato a partecipare al corso è bene che si affretti in quanto sono rimasti pochi posti disponibili, info e iscrizioni ai numeri 0141 380427 – 335 7502061.