Asti, torna “La grande Storia a Teatro” con “Salvatore Ottolenghi: un Astigiano, padre della Polizia Scientifica”

Prosegue la serie di incontri “La grande storia a Teatro” promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Asti: il secondo appuntamento si terrà mercoledì 13 novembre, ore 18, in Sala Pastrone e sarà dedicato ad un astigiano, tanto illustre quanto poco noto al grande pubblico “Salvatore Ottolenghi: un Astigiano, padre della Polizia Scientifica”.

L’evento è stato presentato ieri mattina in Questura alla presenza del Questore di Asti, Alessandra Faranda Cordella, e l’assessore alla cultura del Comune di Asti, Gianfranco Imerito.

Questo illustre personaggio è il protagonista del volume “Salvatore Ottolenghi – le impronte digitali in polizia scientifica e medicina legale” scritto da Andrea Giuliano, Sostituto Commissario della Polizia di Stato, che opera all’interno del Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica del Piemonte e Valle d’Aosta.

Con Andrea Giuliano ad illustrare l’affascinante figura di Salvatore Ottolenghi ci saranno il Vice Questore Davide Balbi, dirigente del Gabinetto di Polizia Scientifica ed il Questore di Asti, Alessandra Faranda Cordella.

Anche questo incontro sarà moderato dal giornalista Vanni Cornero, che, come in tutti gli appuntamenti de “La Grande Storia a Teatro”,verrà affiancato da Gianfranco Imerito, nella veste di appassionato cultore di storia.

Indirizzati principalmente all’impiego delle impronte digitali, gli studi di Ottolenghi portarono alla creazione di una scuola d’avanguardia per l’insegnamento della Polizia Scientifica. Salvatore Ottolenghi istituì anche servizi investigativi: in una decina d’anni mise in moto un centinaio di gabinetti segnaletici dotati di istruzioni operative e del materiale necessario al loro funzionamento.

Lavorò inoltre per un nuovo istituto di medicina legale che costò vent’anni di sacrifici e costituì un’eccellenza italiana nel mondo. Lo scienziato, di fama mondiale, fu il convinto sostenitore di molte innovazioni, tra tutte il passaporto e la carta d’identità con impronta digitale che promosse anche al fine di identificare persone sconosciute.

Egli attuò la trasmissione elettronica delle impronte per i confronti internazionali. Celebre poi il suoi cartellino segnaletico con la fotografia fronte/profilo e i relativi spazi per le impronte.

L’ingresso all’incontro è libero fino ad esaurimento posti.

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