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Asti BenEssere: L’importanza della lettura nella prima infanzia

Continua l’appuntamento con la rubrica quindicinale dedicata al benessere con gli interventi di professionisti del settore. Per il primo appuntamento di novembre troviamo un altro intervento sul bilinguismo nella prima infanzia di Giovanna Rossetti, esperta di sviluppo del linguaggio infantile e ideatrice del programma SegnInCantoTM

L’importanza della lettura nella prima infanzia

di Giovanna Rossetti

Spesso ci si chiede perché si debba parlare o, peggio ancora leggere, a bambini piccoli o molto piccoli che non sono in grado di risponderci.

In realtà lo sviluppo del linguaggio di un bambino inizia fin dalla pancia della mamma, è quindi essenziale per lui accumulare informazioni, che poi serviranno nel momento della verbalizzazione. Ma già molto prima di riuscire a parlare i bambini comprendono i nomi delle cose, i verbi che indicano le azioni da compiere, le situazioni, etc.. e questo non sarebbe possibile se il bambino non avesse un bagaglio di nozioni, dato da ciò che ha ascoltato in precedenza. Ovviamente la lettura amplifica questo bagaglio.

Sempre più studi confermano l’importanza della lettura nella prima infanzia e gli effetti benefici anche a lungo termine.
Una recente ricerca dell’università dell’Ohio sui bambini in prima elementare, ha stimato un patrimonio di 1500000 parole in quelli che erano stati regolarmente sottoposti a lettura nei 5 anni precedenti, rispetto a meno di 5000 nei bambini non esposti. Una differenza davvero importante, che pensata a lungo termine, può’ anche rendere più facile e quindi tendenzialmente più lunga e di successo, la carriera scolastica

Ma i vantaggi non si esauriscono qui, vediamone alcuni:
– leggere insieme crea un momento condiviso e dedicato al piccolo, diverso dal parlare affaccendato che normalmente abbiamo
quotidianamente
– nei libri possiamo trovare parole che normalmente non utilizziamo, contribuendo ad ampliare il vocabolario del bambino
– nei libri possiamo creare una realtà parallela, dove il bambino può specchiarsi per esorcizzare il suo mondo interiore (paura, emozione, cambiamenti, fratellini, asilo, etc…), quindi l’aspetto educativo può’ essere utilizzato dal genitore per far fronte agli ostacoli della prima infanzia
– sostiene lo sviluppo del linguaggio
– sostiene lo sviluppo cognitivo (il cervello elabora colori, figure linguaggio e racconto contemporaneamente)
– attraverso l’interpretazione il bambino conosce le emozioni
– confidenza con l’oggetto libro che non farà più paura, né a scuola, né a casa da grande
– stimola la fantasia e la memoria

Ovviamente i libri non sono tutti uguali e si differenziano per la fascia d’età alla quale sono rivolti.

I primi cartonati che possiamo sfogliare insieme ai nostri piccoli, sono libri di piccolo formato e a pagine spesse (i libri devono poter essere toccati e maneggiati dai bambini), con figure semplici, a netto contrasto di colore e bordo spesso. Questo perché i bambini non hanno ancora una vista affinata e perché devono ancora comprendere la bidimensionalità delle figure.

I libri fotografici piacciono, soprattutto quando ad essere raffigurati sono i altri bambini, sono quindi consigliati dai 4 mesi, quando inizia il riconoscimento allo specchio. Poi arrivano le prime proto-storie: piccoli racconti, con pochi personaggi, e elementi o azioni che si ripetono, facili da seguire. Approdiamo poi agli albi illustrati, libri veri e propri di diverso formato, che seguiranno il bambino nella sua crescita spaziando in vari argomenti.

La letteratura per l’infanzia non è più formata solamente dalle fiabe classiche che tutti noi conosciamo, ma è composta da un caleidoscopio di stili, storie, argomenti, trattati con mille sfaccettature diverse, dove ognuno di noi può’ ritrovare il suo mondo interiore.

Da diversi anni nel mondo esistono associazioni o programmi di vario tipo, che promuovono i benefici della lettura fin dalla prima infanzia. Ad esempio in America nasce nel 1989 la ROR, Reach Out & Read, che promuove attività di lettura per la prima infanzia sul territorio. In Gran Bretagna troviamo la National Literacy Trust, che si occupa di supportare tutti i bambini nei primi passi nel mondo della lettura, con particolare attenzione alle fasce sociali che normalmente hanno un accesso ridotto alla cultura; in Italia abbiamo Nati per leggere, che quest’anno ha compiuto 20 anni e che nasce dall’unione dell’ACP (Associazione Culturale Pediatri) e dall’AIB (Associazione Italiana biblioteche) e che ha lavorato capillarmente su tutto il territorio italiano attraverso le biblioteche locali e i volontari, creando punti d’incontro, occasioni di lettura ed eventi, per far appassionare anche i più piccoli alle storie!

Da qualche anno c’è anche l’iniziativa Io leggo perché, che si svolge in ottobre, dove si chiede ai genitori, fin dalla scuola materna, di acquistare un libro da regalare alle biblioteche scolastiche, e le case editrici si impegnano a raddoppiare il dono. In questo modo le biblioteche scolastiche si aggiornano con nuovi testi e i progetti interni di lettura sono continuamente supportati da nuovo materiale.

Tutte queste iniziative si stano diffondendo semplicemente perché è oramai universalmente riconosciuta l’importanza della lettura per lo sviluppo neurologico e cognitivo del bambino. Possiamo quindi allestire un tranquillo angolo di casa che ci accoglierà nei momenti di lettura, e far visita alla biblioteca locale dove sapranno indicarci i libri adatti alle nostre esigenze e le attività di lettura di gruppo sul teritorio.

Giovanna Rossetti
esperta di sviluppo del linguaggio infantile
ideatrice del programma SegnInCantoTM

La Rubrica Asti BenEssere è a cura della Cooperativa della Rava e della Fava