Lettere al direttore

Alberto Pasta risponde al sindaco Maurizio Rasero: “Il Re è nudo”

Riceviamo e pubblichiamo

“Come era prevedibile, il sindaco pro-tempore ha replicato sui giornali la figura rimediata alcune sere orsono al Consiglio del Palio. Una vecchia tattica: quando non si è in grado di attaccare un ragionamento, si attacca il ragionatore.

Era appunto già successo in quella sede, quando, a fronte di un lungo, articolato, motivato e passionale intervento dell’ex Capitano del Palio avv. Paolo Bagnadentro, si era limitato, senza minimamente entrare nel merito delle questioni, a rinfacciargli che il Consiglio del Palio dell’epoca lo aveva cacciato dal ruolo di Capitano, ignorando l’applauso fragoroso e liberatorio della stragrande maggioranza dei presenti all’indirizzo dell’avv. Bagnadentro.

Altrettanto ha fatto nei giorni seguenti, allorchè, anziché replicare con argomentazioni serie, da uomo delle istituzioni all’altezza del suo ruolo, alla conferenza stampa indetta dal M5S (ampiamente corredata da dati oggettivi che dimostrano il fallimento politico della sua gestione del Palio), è trasceso nuovamente in attacchi personali inconsistenti ed inveritieri finalizzati a minare la credibilità dei relatori.

Proprio in punto credibilità, dimentica però di aver subito in passato dal Tribunale Civile di Asti una severa condanna per diffamazione aggravata a mezzo stampa da cui è derivato, in sede transattiva, un cospicuo risarcimento dei danni, per aver scritto frasi gravemente offensive (il tema era il Palio e la vittima il sottoscritto).

Il problema allora è più vasto, poiché concerne la capacità di essere alla altezza di un importante ruolo istituzionale, cosa che evidentemente non è.

D’altra parte la nostra Costituzione all’articolo 54 riporta: “…I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore.”

Avv. Alberto Pasta (già Vicesindaco ed Assessore al Palio)