Al via il Premio biennale Mario Lattes per la Traduzione

La prima edizione è dedicata ai romanzi tradotti dalla lingua araba e coinvolgerà anche studenti delle università italiane

La Fondazione Bottari Lattes (con sede Monforte d’Alba) indice il Premio biennale Mario Lattes per la Traduzione, in collaborazione con l’Associazione Castello di Perno, dedicato alla figura di un editore, pittore e scrittore che seppe confrontarsi con intellettuali di fama internazionale.

Con questa iniziativa, la Fondazione Bottari Lattes intende promuovere la conoscenza di culture e di autori meno noti al pubblico italiano e incoraggiare la traduzione in italiano delle loro opere letterarie più significative per qualità letteraria e profondità di contenuti, riflessioni, testimonianza. Il tutto nella piena consapevolezza che la traduzione non si risolve in una semplice trasposizione di parole da una lingua all’altra e nello spostamento un segno linguistico da un codice all’altro, ma è una disciplina che sa trasferire pensieri e concezioni del mondo da una cultura all’altra e che richiede una compenetrazione totale del traduttore in quella cultura.

La prima edizione 2020 del Premio biennale Mario Lattes per la Traduzione è dedicata alla letteratura contemporanea in lingua araba. È aperto alle opere di narrativa contemporanea tradotte ed edite in Italia tra il 2017 e il 2019, che devono essere inviate alla Fondazione Bottari Lattes entro il 10 gennaio 2020. Il bando è scaricabile sul sito www.fondazionebottarilattes.it

La Giuria stabile del Premio individuerà cinque opere finaliste selezionate tenendo conto della capacità del traduttore di rendere in italiano la qualità letteraria del testo.

Fanno parte della Giuria stabile i traduttori e i docenti: Anna Battaglia (ha insegnato Lingua francese all’Università di Torino e tradotto, tra le diverse opere, Oiseaux di Saint-John Perse), Melita Cataldi (è stata docente di Letteratura anglo-irlandese all’Università di Torino, ha tradotto tra gli altri, testi dall’antico irlandese, W.B. Yeats e poeti del Novecento come Hutchinson e Heaney), Mario Marchetti (traduttore di lungo corso dal francese e dall’inglese per le case editrici Einaudi e Bollati-Boringhieri, presidente del Premio Italo Calvino, autore di saggi e recensioni), Antonietta Pastore (scrittrice e traduttrice dal giapponese, a lei si deve la traduzione di numerose opere di Haruki Murakami e autori come Soseki Natsume, Kobo Abe, Yasushi Inoue) e Fabrizio Pennacchietti (orientalista, è stato docente di Filologia semitica all’Università Ca’ Foscari di Venezia e all’Università di Torino, è membro dell’Accademia delle Scienze di Torino).

Alla Giura stabile si unisce, per ogni edizione, una Giuria specifica per la lingua oggetto del Premio, che valuterà la cinquina e decreterà il vincitore. Per la prima edizione gli altri giurati, esperti di lingua araba, sono: Isabella Camera d’Afflitto (fra i massimi studiosi della lingua araba, è docente di Lingua e letteratura araba alla Sapienza di Roma e all’Orientale di Napoli), Manuela Giolfo (arabista presso l’Università di Genova), Claudia Tresso (docente di Lingua araba all’Università di Torino).

La cinquina dei traduttori finalisti sarà resa nota, a mezzo stampa, entro la fine del mese di maggio. Il nome del traduttore vincitore sarà annunciato nel corso della premiazione.

La premiazione si svolgerà sabato 20 giugno 2020 al Castello di Perno, provincia di Cuneo.

Mantenendo fede all’attenzione costante che la Fondazione Bottari Lattes rivolge ai giovani, il Premio Traduzione coinvolgerà studenti e neolaureati in lingua araba delle università italiane, mettendoli in contatto con i professionisti del settore e facendoli incontrare con vincitori e finalisti in un appuntamento a loro dedicato.

Il vincitore riceverà un premio di 3.000 euro. Ai quattro finalisti è riconosciuto un premio di 500 euro.

Per informazioni: 011.19771755, 0173.7892412, book@fondazionebottarilattes.it, eventi@ fondazionebottarilattes.it