“Viviamo in un posto bellissimo che profuma d’aglio”

Riceviamo e pubblichiamo, l’intervento di Davide Palazzetti. Dopo le riflessioni sulla necessità di mettere in rete le fiere dedicate al tartufo, ecco un nuovo invito ad approfondire le opportunità offerte all’Astigiano da un grande piatto della tradizione: la bagna càuda.


 

“Viviamo in un posto bellissimo che profuma d’aglio”

All’Astigiano non manca proprio nulla, se non la capacità di raccontare e promuovere tutto il bello, buono e distintivo di cui è ricchissimo, come tra ottobre e novembre, quando inizia a profumare di bagna càuda. Aglio, olio e acciughe per un piatto da grandi tavolate, che invita alla compagnia, uno dei riti più piacevoli dell’autunno.

La sua ricetta ha origine sulle antiche Vie del sale: già nel Medioevo l’alto costo del sale portò molti dei nostri commercianti verso la Provenza, per acquistarlo a prezzi più bassi. Pare però fossero alti anche i dazi e l’italico ingegno lo fece allora nascondere, all’interno di barili, coperto di acciughe. Fosse vero, pensate cosa ci saremmo persi in assenza di un esoso balzello. E’ certo invece che le prime attestazioni documentate sulla sua ricetta risalgano a metà Ottocento, quando ancora si gustava principalmente tra aristocratici ed alto-borghesi, per diventare, poco dopo, presenza quotidiana del nostro mondo contadino. Oggi, grazie alla bagna càuda, si muovono frotte di appassionati e si valorizzano grandi prodotti tipici, come il Cardo Gobbo di Nizza Monferrato, dolce e croccante, che senza non è lei, e tantissimi paesi che la celebrano in feste e sagre.

Si parte da Motta di Costigliole, da sempre la prima della stagione, per cogliere il meglio dei loro carnosi peperoni quadrati, anzi si è partiti, visto che c’è stata sabato scorso; chi se la fosse persa, tranquillo: in questo fine settimana Belveglio, Cocconato, Portacomaro Stazione, Tonco e Vigliano d’Asti, poi, a novembre, Calosso, Camerano, Cortandone, Casorzo, Costigliole d’Asti, Grana, Nizza Monferrato, Scurzolengo, Villafranca d’Asti, Villa San Secondo e Vinchio, tanto per citare i principali appuntamenti autunnali; guai poi a scordarsi del grande evento a lei dedicato in Asti e dintorni, il Bagna Cauda Day, dal 22 al 24 novembre e, per finire, le quattro serate di Cerreto d’Asti tra il 26 ottobre e il 14 dicembre e i tre intensi weekend di Monale, dal 12 al 27 gennaio.

Tante esperienze, oggi il marketing turistico ama chiamarle così, di enorme valore gastronomico e conviviale, che sarebbero utilissime per sviluppare il nostro povero turismo, iniziando col metterle a sistema e comunicandole come insieme. Più valore per tutto l’Astigiano e occasione unica per raccontarne varietà, ricchezza e bellezza. Tutto passa, anche qui, come già s’è detto e scritto per le Fiere del Tartufo Astigiano, dalla capacità economica di comunicare ad un pubblico più ampio, che nessuna delle singole manifestazioni ha o può avere. Lo facessero assieme sarebbe sicuramente più facile.

Spero allora che i vari organizzatori inizino presto a parlarne e che questo nostro tipicissimo patrimonio gastronomico venga valorizzato quanto prima, reso noto e promosso con l’orgoglio di chi sa di vivere in un posto bellissimo.

Davide Palazzetti