Programma sviluppo rurale 2014-2020 a rischio: “Troppe misure”

Coldiretti denuncia e sollecita un urgente cambio di passo della Regione Piemonte

Nessuna decisione politica sull’assegnazione prioritaria delle risorse residue, relative al Psr 2014-2020, per le imprese e, soprattutto, per i giovani. L’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa sinora non programma e non decide, mettendo in difficoltà l’attività agricola, alla vigilia, oltretutto, dell’ultimo anno relativo al Psr 2014-2020. Questa l’analisi Coldiretti che porta a chiedere alla Regione Piemonte un deciso cambio di passo per arrivare a fornire il giusto sostegno alle imprese agricole.

Marco Reggio, presidente di Coldiretti Asti, spiega così la situazione: «Sono ancora tante le questioni aperte di cui l’assessorato non sembra occuparsi. Numerosi giovani agricoltori risultano esclusi dal finanziamento della misura relativa all’insediamento. Così come troppe imprese agricole attendono le risorse per procedere con il miglioramento aziendale. E, ancora, a oggi, non ci sono stanziamenti per il 2020 sulle misure agroambientali, nello specifico per l’agricoltura integrata, nonostante siano sempre di più le aziende impegnate nell’ambito della sostenibilità ambientale».

Diego Furia, direttore Coldiretti Asti, prosegue: «Per continuare, non è giunta nessuna conferma sull’indennità compensativa 2020, riferita alle aree montane, attraverso la quale è stato possibile, per effetto di un costante presidio, garantire la presenza di sistemi di produzione agricola, promuovere lo sviluppo sostenibile e preservare l’assetto idrogeologico. Le imprese non hanno garanzie sul prossimo anno, nonostante la riduzione delle risorse del 15 per cento nel 2018 e un calo del 23 per cento nel 2019, a causa dell’operato dell’allora assessore Alberto Valmaggia che non ha rispettato gli impegni presi. Non parliamo poi del bando relativo alla consulenza aziendale: qui, oltre al danno, siamo alla beffa. Paradossalmente viene peggiorata ancora la situazione, già critica, della passata amministrazione. Coldiretti considera sbagliato attivare un bando in contrasto con la normativa nazionale e che danneggerà, per i vincoli assurdi presenti, le imprese che potrebbero beneficiare di questa misura, che è fondamentale per la crescita del settore agricolo. A questo punto chiediamo alla Regione Piemonte un deciso cambio di passo. Se non verranno prese urgentemente decisioni adeguate il rischio è quello di mortificare l’unico settore, quello alimentare, che, nonostante le difficoltà, costituisce il traino dell’economia piemontese, con una crescita del +3,5% nella prima metà del 2019».