Oltre 60.000 foto dall’Ottocento al Duemila: a Canelli la presentazione dell’archivio fotografico Giamelli-Bobbio

Ritratti di famiglia e paesaggi, immagini della lavorazione del vino, feste di leva e matrimonio, da fine Ottocento ai primi anni Duemila.

E’ di straordinario valore l’archivio fotografico Giamelli-Bobbio che viene presentato per la prima volta al pubblico domenica 27 ottobre alla Biblioteca Gigi Monticone di Canelli (dalle 15,30). L’occasione è l’XI edizione del Festival del Paesaggio organizzato dall’Associazione culturale Davide Lajolo, che quest’anno si svolge in collaborazione con l’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte e con il sostegno dell’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte.

Dopo il saluto del sindaco Paolo Lanzavecchia e di Annalisa Conti, vicepresidente del Sito Unesco, gli architetti Franca Bagnulo, delegata all’Urbanistica del Comune di Canelli, e Alessandro Boano presenteranno i progetti di salvaguardia del patrimonio urbanistico della città, attenti al valore economico del territorio in chiave produttiva e turistica.

Sergio Bobbio e Barbara Molina, direttrice Archivio storico Comune di Asti, sveleranno per la prima volta il ricco patrimonio fotografico dello studio Giamelli-Bobbio che serviva una buona parte delle valli Belbo e Bormida, da Santo Stefano Belbo (dove per molti anni venne istituita una succursale dello studio) a Vesime. L’archivio è costituito da più di 60.000 lastre fotografiche in vetro di vario formato, da fine Ottocento fino al 2008.

Prima dell’incontro, alle 15 nella Sala delle Stelle in Municipio, verrà inaugurata la mostra di Giancarlo Ferraris “La magia delle vigne” e l’esposizione di oggetti artistici della Scuola secondaria di primo grado Zanrino di Mombercelli. Il pittore Giancarlo Ferraris interpreta la magia delle colline con il suo raffinato senso estetico non in senso paesaggistico ma nella stilizzazione della cifra dell’anima. Gli studenti della scuola media Zandrino, di Mombercelli presentano bassorilievi in terracotta bianca dal titolo “il tartufo e la note”, eseguite sotto la guida della professoressa Adele Ferraris e dello scultore Piero Oldano.

Il pomeriggio si chiuderà con il recital dell’attrice Paola Sperati che interpreta la figura di Catterina (tratta dal romanzo omonimo di Laurana Lajolo) matriarca contadina, rimasta vedova giovane, che alleva i suoi due figli e mantiene la proprietà delle vigne.