La Diocesi di Asti tra passato e futuro: presentati due importanti eventi nel mese di novembre

Sono in agenda due momenti importanti per la Diocesi di Asti che percorrono la storia di una società e di una città; il vescovo Marco Prastaro le ha presentate alla stampa questa mattina, giovedì 31 ottobre in Vescovado, insiema a Michelino Musso e a Don Dino Barberis.

I due appuntamenti si terranno nel mese di novembre e sono il Convegno Diocesano Pastorale e l’evento celebrativo per i 120 anni della Gazzetta d’Asti.

Il Convegno Pastorale Diocesano si terrà il 16 novembre e delle celebrazioni per i 120 anni della Gazzetta d’Asti, settimanale Diocesano e testata giornalistica più longeva della storia di Asti.

Per quanto riguarda il convegno è stato scelto un tema di strettissima attualità. “L’invasione che non c’è, Immigrazione e società italiana”, è infatti il cardine del seminario che intende proprio fare un’analisi dei fenomeni migratori e soprattutto di come li leggono o sono indotti a leggerli la popolazione, la società, ma anche la politica.

“Ciascuno li udiva parlare nella propria lingua” (cfr. At 2,11) è stata la citazione scelta per riflettere, dibattere, ma anche lavorare sulle migrazioni e le sfide pastorali.

Ospite d’eccezione Maurizio Ambrosini, sociologo dell’Università di Milano. Ricco il programma della giornata che si terrà al centro Culturale San Secondo.

Si comincia alle 10 con la preghiera iniziale e il saluto del vescovo Marco Prastaro. Alle 10 Ambrosini terrà una relazione dal titolo “L’invasione che non c’è. Immigrazione e Società Italiana”.
Segue dibattito.

Alle 12 si parlerà dell’Impatto delle migrazioni sulla pastorale diocesana con interventi dei tre delegati vescovili per la pastorale don Antonio Delmastro (settore evangelizzazione), don Simone Unere (settore liturgia) e don Dino Barberis (settore testimonianza della carità);

Alle 12.45 pranzo (su prenotazione) e alle 14.30 prenderanno il via i laboratori pastorali per progettare il futuro. Lavoro concreto abbiamo detto, delle vere messe alla prova su diversi settori. Si potrà infatti scegliere fra vari laboratori: cura pastorale delle etnie, catecumenato e catechesi per gli stranieri; la presenza dei giovani stranieri negli oratori e nella pastorale giovanile; per una celebrazione a misura dei cattolici di altre provenienze etniche; vicinanza e accompagnamento alle assistenti domiciliari (“badanti”) presenti nelle nostre famiglie; dall’accoglienza alla costruzione di una società plurale e solidale; come la comunità cristiana può impostare una comunicazione che superi le paure.

In ogni laboratorio un esperto introdurrà alla discussione con un breve intervento, quindi ci si confronterà su quali strade proporre per il futuro mettendo insieme le esperienze che già esistono e si conoscono e infine individuare gli uffici diocesani ai quali affidare il compito di portare avanti le proposte.

Il giorno precedente, venerdì 15 novembre, presso il Polo Universitario Rita Levi Montalcini di Asti, si terrà un seminario formativo di studi sempre sul tema dell’immigrazione (clicca QUI per il programma dettagliato)

Per partecipare ai laboratori è necessario iscriversi on line utilizzando scheda che si può trovare sul sito della Gazzetta d’Asti oppure compilando un modulo da consegnare in parrocchia o nella redazione della Gazzetta d’Asti, ovvero inviando la foto del modulo compilato a dinbarberis@libero.it o via WhatsApp al 366/3460160.

Sabato 30 novembre, quasi esattamente 120 anni da quel 25 novembre 1899 che ha segnato la storia del giornalismo astigiano con la prima uscita nelle edicole della Gazzetta d’Asti, si terrà un evento celebrativo per festeggiare questo importante traguardo del settimanale diocesano.

Un giornale che ha raccontato la storia di Asti dai suoi cambiamenti sociali e politici ai disastri come le alluvioni del 1948 e del 1994. Sempre dalla parte della gente. L’appuntamento è al centro Culturale San Secondo alle 9.15.

Interverranno Chiara Genisio, vicepresidente nazionale Federazione Italiana Settimanali Cattolici, Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio Nazionale della Cei per le Comunicazioni Sociali, Giuseppina Paterniti, direttore del Tg3 (“Un secolo di giornalismo presidio di libertà”), Mauro Forno, docente di Storia Contemporanea e direttore dell’Israt (“La Gazzetta d’Asti testimone di emigrazioni e immigrazioni”) e don Vittorio Croce, direttore del settimanale diocesano (“Per 44 anni dalla parte della gente”). Le conclusioni verranno affidate al vescovo Marco Prastaro.

Sarà anche l’occasione per un simbolico passaggio di consegne tra l’attuale direttore Monsignor Vittorio Croce, che firmerà il suo ultimo numero di Gazzetta d’Asti il 29 novembre, e Don Dino Barberis che ricoprirà il ruolo a partire dal primo numero di dicembre 2019.