Centenario dei Salesiani ad Asti: domani al Seminario una mostra e un libro per ricordare don Bosco

I tempi che viviamo sono diversi da quelli di metà Ottocento, gli anni che hanno visto operare la grandezza di don Bosco e di tanti altri testimoni della carità. Ma anche oggi, di fronte alla complessità delle sfide culturali, sociali e religiose, è possibile prendere come riferimento questo maestro di umanità.

Così i Salesiani astigiani che, in occasione delle celebrazioni per i 100 anni di presenza ad Asti che stanno volgendo al termine, propongono due eventi conclusivi: una mostra e la presentazione di un libro.

L’appuntamento è per entrambi domani, domenica 1213 ottobre, al refettorio del Seminario vescovile in piazza Seminario 1 (ingresso parcheggio via Giobert 15).

Alle 17,30 sarà inaugurata la mostra organizzata da Julien Coggiola, studioso di storia salesiana e importante raccoglitore di foto e cimeli di don Bosco.

Nella mostra al Seminario Vescovile di Asti si potranno ammirare foto che ritraggono don Bosco in importanti momenti della sua vita, e poi ancora autografi e reliquie di don Bosco, autografi dei suoi successori, don Rua e don Rinaldi; materiale della canonizzazione di don Bosco; santini e cartoline ed infine manichini con abiti sacerdotali del periodo di don Bosco e di madre Maria Mazzarello.
La mostra, visitabile dal 13 al 19 ottobre dalle 17 alle 22 e domenica 20 ottobre dalle 15,30 alle 19 (su richiesta al numero 329 3524532 anche in altri momenti della settimana), è sicuramente un’occasione importante per conoscere in dettaglio la vita e le opere di questo grande santo.

In concomitanza con l’inaugurazione della mostra viene proposta la presentazione del libro “Il Demonio ha paura della gente allegra. Di don Bosco, di me e dell’educare” di Fabio Geda, affermato scrittore torinese, autore del best seller “Nel mare ci sono i coccodrilli”.

L’autore, che sarà presente è dialogherà con il professor Enrico Cico, con questo libro ripropone la figura di don Bosco oltre i limiti del tempo, intrecciando la storia del santo dei Becchi con la propria esperienza di ex studente salesiano e di educatore, sintetizzando perfettamente almeno due aspetti.

Il primo: c’è fame di educazione ad ogni livello della nostra società. E anche nella società di oggi esistono realtà positive di accoglienza, integrazione e solidarietà che sconfiggono le paure, le tristezze, le disperazioni. Perché il demonio ha paura della gente allegra.
Il secondo: la spiritualità di don Bosco non è mai stata avulsa dai problemi della realtà. Alle sue intuizioni si può tornare per incidere efficacemente nei nostri tempi affannati. Spiritualità e umanità.