Sacco e Rasero chiedono alla Regione Piemonte di entrare nel consorzio Asti Studi Superiori

Il consorzio Asti Studi Superiori ha inoltrato una richiesta ufficiale alla Regione Piemonte di ingresso a pieno titolo nel consorzio universitario. Una lettera di proposta, a firma di Mario Sacco e di Maurizio Rasero, è stata consegnata, oggi, all’assessore Elena Chiorino indirizzata al presidente della Regione Alberto Cirio.

La presentazione di ieri, giovedì 12 settembre, al polo universitario Rita Levi Montalcini di Asti, dell’offerta formativa 2019/2020 dell’Università, ha avuto un contenuto concreto e operativo per due aspetti: il primo è stato la presenza di tutti gli enti e istituzioni sul territorio uniti per lavorare insieme alla Regione Piemonte; il secondo è stato la partecipazione numerosa di oltre duecento studenti di cinque istituti scolastici superiori con i loro docenti.

I saluti introduttivi dei rappresentanti delle principali istituzioni sono stati non un benvenuto formale, piuttosto un segnale di intesa e collaborazione fra le parti in causa: Regione, Università Rita Levi Montalcini, Comune di Asti, Camera di Commercio, Unione Industriale, Scuola e altri.

“Oggi il polo universitario offre formazione di alto livello attraverso i corsi di Infermieristica, Scienze Motorie, Agraria, Servizio Sociale – ha esordito Mario Sacco, presidente Asti Studi Superiori – Ma non propone solo lauree di tipo tradizionale, comunque altamente professionalizzanti con alti indici di impiego subito dopo il titolo . L’impegno, già avviato da alcuni mesi, è orientato a caratterizzare il ruolo dell’università sul territorio piemontese: sia attraverso l’alta formazione erogata dalle accademie e dalle scuole che formano giovani preparati ad accogliere le sfide nel mondo del lavoro; sia attraverso la collaborazione fra scuola, università, imprese per consentire di creare nuova occupazione. L’intesa e gli spazi messi a disposizione dal polo di piazza De Andrè per le Scuole Tecniche San Carlo, l’Accademia di Belle Arti di Cuneo Asti e altri; gli incontri preparatori di questi mesi con la Giunta Regionale, presidente e assessori, con il Rettore del Politecnico Saracco, con le Università e tutti gli enti consortili di Astiss sono finalizzati a creare le condizioni per avviare corsi professionalizzanti sul modello della formazione per gli Operatori Socio Sanitari (Oss) giunti alla seconda edizione con ottimi riscontri in termini occupazionali per i diplomati”.

“L’amministrazione comunale è impegnata con i propri assessori e dirigenti a collaborare con la Regione, l’università e le imprese per creare occupazione e sviluppo – ha dichiarato il sindaco Maurizio Rasero – La mia presenza e degli assessori Coppo e Cotto sono per affermare l’impegno messo in campo dal Comune per i cittadini. In questo percorso virtuoso è fondamentale il ruolo di Astiss, oggi ingranaggio indispensabile del motore dello sviluppo. Fare formazione dedicata al territorio come si sta facendo in università attraverso il concorso di tutti consente di ottenere giovani qualificati, preparati da inserire nelle piccole medie imprese, nel aziende private e pubbliche e nel sistema delle cooperative sociali e non solo presenti”.

Ha fatto eco Renato Goria: “Un recente studio pubblicato sul Journal of Regional Science ha dimostrato l’esistenza di una relazione tra i risultati delle università e lo sviluppo economico delle aree dove sono localizzate. È per questo che come istituzioni dobbiamo lavorare coesi per valorizzare la nostra Università di Asti: per abbattere l’elevato tasso di disoccupazione giovanile e la difficoltà, da parte delle imprese, a reperire sul territorio figure professionali adeguate”.

L’intervento dell’assessore Elena Chiorino, che ha concluso la scaletta dei saluti istituzionali, è stata la conferma dell’intenzione della Regione di collaborare con le realtà locali e contribuire alla crescita. “E la seconda volta che vengo in università e come la prima volta sono stupita dell’accoglienza e della collaborazione della città. L’università qui si vive nel modo giusto, come incubatore di idee e progetti per le imprese che fanno innovazione, come casa dei giovani che studiano e si formano per il loro e per il futuro dei cittadini. Il modus operandi è quello giusto: dialogo e collaborazione interno fra tutti gli enti, associazioni e attori di sviluppo con uno sguardo e un’apertura all’esterno; attuazione di percorsi condivisi di formazione e di avviamento al lavoro; collaborazione con il mondo della scuola e delle imprese con la mediazione dell’università per favorire il dialogo.. “Il polo di Astiss rappresenta sul territorio un modello di formazione e sviluppo a cui guardare. E’ una grande realtà in cui ci si contamina, dove si legano gli ambiti che servono ai giovani: gli studi superiori con la formazione universitaria, la formazione e la specializzazione che servono a prepararsi al lavoro, l’interesse alle imprese attente a inserire giovani formati in loco. Insieme possiamo creare le condizioni e la base di sviluppo e di crescita per i giovani astigiani”.