Lettere al direttore

Pronto soccorso in Piemonte: Nursind chiede risposte alla Regione

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Riceviamo e publichiamo le dichiarazioni di Francesco Coppolella, segretario regionale del NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche.

In attesa che il nuovo assessore ci presenti quali strategie intende adottare per far fronte alle forti criticità dei pronto soccorso piemontesi che dopo tre mesi dalla sua nomina dovrebbe aver elaborato o quanto meno pensato, prendiamo atto della volontà di voler intervenire sulla carenza dei medici inserendo non specializzandi per far fronte ai codici di minore gravità.

Se non dovesse arrivare nelle prossime settimane un progetto organico, di lungo respiro, attraverso una inevitabile riorganizzazione dei servizi che passi anche attraverso un utilizzo appropriato ed efficiente delle competenze, temiamo si tratti del solito intervento che vuole curare il sintomo e non la malattia e che non potrà portare beneficio alla risoluzione del problema.

Non bastano nuovi medici per la risoluzione dei problemi che da tempo operatori e cittadini chiedono di affrontare una volta per tutte, seppur la loro carenza rappresenta una complicanza grave alla quale bisognerà dare una risposta.

Non saranno sufficienti nuovi medici ai quali affidare i codici di minor gravità per dare risposta alla mancanza di posti letto ad esempio. Tutti sanno come la precedente Giunta Regionale ha operato un taglio di circa 2000 posti letto in Piemonte, taglio criticato da chi oggi è al governo e ieri era all’opposizione della Regione.

Il Piemonte è la penultima Regione Italiana, solo davanti alla Calabria, per numero di posti letto per acuti ed è facilmente prevedibile come questo, in assenza di una risposta di ampliamento dei servizi e di risorse sul territorio, abbia spostato il cittadino da un letto ad una barella dove si è costretti a soggiornare per giorni in attesa di un ricovero quando ci si reca in un pronto soccorso.

Questo succede tutti i giorni ma il fenomeno diventa drammatico nei mesi estivi, come abbiamo appena visto e nei mesi invernali come tutti hanno potuto constatare gli anni addietro.

Intende il nuovo assessore aumentare il numero di posti letto? Intende l’assessore promuovere un piano per un utilizzo più efficiente dei posti letto attualmente disposizione e incrementarli nei periodi critici?

E’ ormai noto come la popolazione anziana sia in forte aumento e con essa tutte le patologie croniche e le loro complicanze che necessitano di cure appropriate e costanti. E’ altrettanto evidente come in assenza di risposte territoriali e domiciliari, i nostri anziani intaseranno sempre i nostri pronto soccorso e occuperanno legittimamente i posti letto ospedalieri.

Intende il nuovo assessore dare vita a vere case della salute e non fittizie come il suo predecessore?

Case della salute, con all’interno i medici di medicina generale in grado di dare risposte appropriate a questa esigenza, esigenza quella dell’assistenza agli anziani che non possiamo e non dobbiamo sottovalutare. Un servizio, degli strumenti e delle competenze professionali in grado di monitorare il percorso di cura e seguirne il decorso e gli esiti, nel presidio ma anche a domicilio.

Intende il nuovo assessore potenziare l’assistenza domiciliare e dare vita ad esempio all’infermiere di famiglia o di comunità?

Una sanità medicocentrica e che non metta al centro il bisogno dell’utente non ci porta da nessuna parte afferma ancora il Segretario del NurSind Piemonte.

Operare all’interno dei nostri pronto soccorso inoltre espone a gravi rischi operatori e cittadini che usufruiscono del servizio. Il personale presente, assolutamente insufficiente oggi, non è in grado neanche di rivalutare il paziente, a volte neanche di guardarlo per l’eccessivo carico di lavoro con conseguenze facilmente immaginabili.

Intende il nuovo assessore dare vita ad una massiccia campagna assunzioni oppure dobbiamo pagare un ulteriore piano di rientro?

Infine, ma solo per non dilungarsi ulteriormente, visto che i punti e le criticità da discutere ed affrontare sono ancora tante, riteniamo che si debba passare da un triage basato sull’attesa ad un triage basato su percorsi (See e treat e fast Trak) attraverso le competenze infermieristiche.

Intende l’assessore sperimentare nuovi percorsi o rimanere ancorato a vecchie metodologie?

Vorremmo non vedere più file di ambulanze ferme all’ingresso dei nostri pronto soccorso, bloccate e non utilizzabili per altri interventi urgenti con la conseguenza di mettere in pericolo la vita delle persone perché non ci sono barelle. Non vorremmo più vedere pazienti adagiati sul pavimento su barelle da campo. Speriamo venga restituita dignità a tutti gli operatori che ogni giorno vivono questa condizione.

Speriamo che il nuovo assessore lavori per dare risposte organiche, ascolti e condivida con tutti gli operatori interessati e non faccia un uomo solo al comando come chi l’ha preceduto, in attesa di poter essere convocati per incontrarlo per avere anche delle risposte alla grave e importante problematica delle continue aggressioni al personale.

Francesco Coppolella – NURSIND PIEMONTE

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