Lettere al direttore

Massimo Cerruti, M5S, sul Palio di Asti: “Il comportamento di Rasero è sbagliato”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Massimo Cerruti a nome del gruppo M5S a seguito delle ultime dichiarazioni del sindaco di Asti sul Palio.

Sulla scarsa efficacia di Rasero come Sindaco abbiamo già detto molto in questi 2 anni di governance, però almeno sul Palio, il suo “giocattolo” preferito da sempre, speravamo in un azione piu efficace. Invece no, nemmeno in questo!
Un Sindaco veramente in gamba! Si, ma solamente per scaricare le colpe sugli altri…

La “Svolta Epocale” sul cambio data anziché portare maggiore spettatori, come auspicabile, addirittura ne porta meno rispetto al passato? Se lo scorso anno la colpa era del maltempo, per quest’ ultima edizione la Colpa è dei Comuni che non prenotano posti! Mica come Tanaro che se ne aggiudica ben 450!
Quest’anno si è ridotta la capienza di 200 posti ma son risultati ancora circa 300 posti vuoti? La colpa è perché son difficili da vendere per il costo e poi le tribune quest’anno son state montate non perfettamente performanti… A proposito, quand’è che si redige un semplice progetto di come le vorremmo acquistare ammortizzando la spesa in pochissimi anni e azzerando totalmente i costi di noleggio?

Il Sindaco declassa i Comuni nella corsa? Colpa loro che non contribuiscono alle spese!
Problemi con la programmazione della diretta Rai? Benissimo, utilizziamo allora questi intrusi provenienti da fuori città come tappabuchi fra le batterie e la finale del Palio, quello serio.
E poi, le persone di Palio e gli addetti ai lavori dei Comuni che da anni si sacrificano e partecipano espongono striscioni di protesta? La protesta è “totalmente idiota”! E beffardo li ringrazia pure “perché ci han fatto arrivare alle 18.10 senza tempi morti”…
Ma possibile che non si riescano proprio a concertare innovazioni migliorative senza umiliare od offendere pubblicamente qualcuno?
Malori fra i bambini per il troppo caldo? “Io non obbligo a fare la sfilata”! dice testualmente. E poi è anche colpa dei Rioni che li portano all’una…
Si creano rancori ed esclusioni? No, il Sindaco è per l’inclusione ed espansione della manifestazione, preferirebbe però invitare Comuni ricchi come Milano! E poi cosa pretendono questi nostri Comuni poverelli e tirchi… di fare quello che vogliono, quando vogliono “con i miei soldi?”. A scanso di equivoci qualcuno dovrebbe informare il Sindaco che i soldi che concorrono alle spese del Palio, dei trasporti pubblici, dello smaltimento rifiuti, decoro e pulizia sono quelli degli astigiani che pagano tasse, multe e le esose tariffe, non sono i suoi.

E comunque si sappia: i cambiamenti non li ha decisi da solo, fin che va tutto bene certo è merito suo però, in caso di critiche e problemi, la colpa è di tutti gli altri componenti del Consiglio del Palio che tra l’altro, esternazione fresca di giornata, sembra diventato pure questo inutile e fastidioso…

Infine, un doveroso ringraziamento anche ai giornalisti locali che danno spazio all’evento lungo tutto l’anno però, per l’inaugurazione, capiscano ed abbiano pazienza, perchè a Torino c’è La Repubblica, il Corriere e le TV che sono un’altra cosa…

Un incomprensibile comportamento quindi che divide e smorza entusiasmi.
Il Palio deve essere invece una festa coinvolgente e il più possibile inclusiva.
Sdoppiare la corsa creando il palio dei comuni, umiliati a figli di un Dio minore, cani in chiesa, fastidiosi intrusi, ha creato situazioni di rancore, divisioni e ambiguità.
Il Sindaco tenta malamente di giustificarsi dicendo che il motivo risiede nella contribuzione economica di questi ultimi; è vero che il Comune di Asti contribuisce economicamente in maniera sostanziosa ed è altresì vero che la manifestazione genera da sempre perdite sul bilancio, ma è anche vero che essa avviene nella città ed a beneficiarne totalmente è quest’ ultima in termini di immagine e ovviamente nel suo indotto come gli esercizi pubblici, bar, ristoranti, alberghi. Certamente non quelli di Moncalvo, Nizza, San Damiano o altri paesi. Quindi andare a chiedere 10.000 euro a comuni della Provincia e motivare in quel modo il loro declassamento, preludio magari ad una futura esclusione, è pretestuoso se non addirittura ricattatorio.

Il Palio per crescere ha bisogno di suscitare entusiasmo, interesse e coinvolgimento in quantità di persone sempre maggiori, non di esclusioni o discriminazioni. E invece il Sindaco tenta ancora più maldestramente di giustificare il passo falso con la “straordinarietà” e vuole far credere di aver agito in direzione opposta a quella che si crede per favorire magari la partecipazione di comuni importanti come Milano ad esempio che, a differenza di noi poverelli, potrebbe arrivare con risorse maggiori, cavalli migliori ed un numero di tifosi sulle gradinate più importante… Siamo francamente al ridicolo.

Ma l’aspetto ancora più importante di tutta la vicenda è lo stile ed i messaggi che vengono diffusi.
Il Sindaco pochi giorni prima della manifestazione ha rilasciato un’intervista in cui trasmetteva ai lettori messaggi negativi, vantandosi, da primo cittadino, di avere chiesto in passato al suo fantino di frustare un suo rivale per tutta la corsa, risultando poi essere quella la batteria più bella della sua vita. Oppure descrivere la foto in cui personalmente rincorre sulla pista un ragazzo di San Secondo con l’intenzione di “dargli il fatto suo” giustificando ogni tipo di comportamento anche minaccioso e magari violento per il Palio.
Ed infine, a manifestazione avvenuta, come già detto, offendere pubblicamente sugli organi di stampa una volta e ribadirlo una seconda volta i gruppi dei paesi che han manifestato.

Senza voler innescare un dibattito infinito su aspetti storici, climatici, di date, invito a comuni grandi e generosi o a piccoli e approfittatori, a nostro avviso l’unica cosa certa è che le modifiche introdotte al Palio da quando è Sindaco non hanno funzionato, anzi lasciano intravedere il rischio di indebolire in maniera pericolosa.
Il Sindaco, anziché precipitarsi appena finita la corsa ed invadere con toni trionfalistici tutti gli organi di stampa (questa volta van bene anche i locali) gettando fumo negli occhi e protagonismo per non lasciare spazio ad altre versioni, analizzi seriamente i risultati. Nonostante confidi nella sua presunta esperienza e competenza si lasci consigliare da chi veramente esperto è.

Se ha veramente a cuore la principale manifestazione della città abbia l’umiltà ed il coraggio di ammettere che il suo è stato un lecito tentativo di innovazione, ma prenda atto che i risultati prodotti non son quelli sperati e nel caso faccia un passo indietro e cambi il modo di rapportarsi.

Il Palio di Rasero ritorni ad essere il Palio di Asti, anche con innovazioni veramente migliorative e condivise, maggior rispetto, entusiasmo ed armonia per tutti, un patrimonio molto più importante di un semplice svago del Sindaco.