Il “Sunset Festival” di Asti fa scintille nel sogno di una notte di fine estate

Finisce l’estate, ma non la voglia di divertirsi dei ragazzi astigiani, che l’altro ieri, venerdì 13 settembre, hanno preso parte in massa al “Sunset Festival”, l’ultima trovata creativa targata “Cubo Events”.

La serata era stata effettivamente pensata come degna chiusura dell’estate e pertanto doveva svolgersi la scorsa settimana. Per via delle minacciose condizioni metereologiche abbiamo dovuto rimandare, ma non è stata certo la pioggia a fermare la nostra voglia di divertirci” dicono gli organizzatori.

In un’atmosfera magica e psichedelica si sono susseguiti sul palco giovani talenti, amati e apprezzati dal pubblico cui hanno saputo regalare forti emozioni grazie alle loro performances artistiche. A rendere la serata unica nel suo genere anche l’azzeccato connubio tra musica e cibo: una novità, quella dello Street Food, che non è passata inosservata ai palati dei ragazzi più affamati.

Con il riscaldamento di rito del dj set, a partire dalle 21, l’evento è entrato subito nel vivo. Dopo il banco di prova del “Rɘvolution Party” dello scorso febbraio, acclamato da tutti, è tornato Trigno, che ha saputo conquistare il pubblico con i suoi pezzi profondi e intensi. Nell’evoluzione della serata sempre più accesa e partecipata si sono alternati al microfono Deka, Rebirth e Alfa, giovanissimi rapper che incantano e ammaliano con le loro canzoni dove le note sentimentali si mischiano ai problemi dell’adolescenza e con un tono prepotente ma non autoritario, di chi si vuol far sentire ma senza scadere nel volgare, formano un giusto cocktail di divertimento e riflessione.

E poi, in un’apoteosi crescente, tra il tifo e le urla di apprezzamento di centinaia di ragazzi, è salito sul palco Tiberio Fazioli, in arte Fasma, che con il suo carisma e il suo animo sensibile ha segnato il momento clou di un evento riuscito fino alla fine.

“Ci aspettavamo tanti partecipanti ma con una folla del genere siamo decisamente andati oltre alle nostre aspettative” ci comunicano, stanchi ma soddisfatti, gli organizzatori. E sul perché della “trasferta” dal Palco 19 (dove hanno avuto luogo gli altri eventi di “Cubo”) al campo Lungo Tanaro spiegano: “Abbiamo voluto osare e abbiamo avuto la risposta positiva che speravamo. Il trasferimento in uno spazio aperto come questo ci ha consentito di poter accogliere più persone e, allo stesso tempo, di vedere quanti, tra i nostri fedelissimi, ci avrebbero seguito in una location diversa. La conferma era proprio davanti ai nostri occhi: oltre ai ragazzi che già ci conoscevano se ne sono aggregati molti altri, tanto che l’altro ieri abbiamo ampiamente sfondato il tetto dei mille partecipanti”. Un numero da record, che rende merito al lavoro fatto e incentiva a pensare nuovi progetti sul futuro di “Cubo”: “Sono stati tre mesi di duro lavoro e di organizzazione. Non ci siamo fermati nemmeno quando eravamo in piscina o al mare perché non potevamo permetterci errori di nessun tipo. Un grazie davvero di cuore a tutti i partecipanti per aver creduto in noi e per averci dato fiducia: rimanete connessi perché questo è stato soltanto l’inizio” concludono fiduciosi gli organizzatori.

Nella foto, i fondatori di Cubo: da sinistra Federico Annone, Inti Sartoretto e Giovanni Fogliati.