Il Consorzio del Barbera d’Asti guarda al futuro con il Piemonte Doc

Le recenti modifiche al Disciplinare aprono la strada a nuove opportunità per i viticoltori piemontesi

In data 26 agosto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale contenente le modifiche al Disciplinare Piemonte Doc.

La variazione più importante è l’approvazione dell’Unità Geografica Aggiuntiva ‘Marengo’, vasto ed omogeneo dipartimento che circonda l’omonima cittadina alle porte di Alessandria, che interessa le tipologie ‘spumante’ e ‘frizzante’ del Piemonte Doc Cortese. Da oggi in poi tutti i produttori ricompresi in questo areale, potranno utilizzare in etichetta tale dizione, in aggiunta o in alternativa a quelle già presenti. Per la tipologia ‘spumante’ è inoltre previsto l’uso della specificazione ‘storico’, laddove le uve siano prodotte nell’area di più antica coltivazione, come individuata nel testo.

Il Decreto introduce poi delle varietà fin qui non previste, come il Viognier, il Pinot Grigio, il Riesling, la Croatina ed il Bussanello. Quest’ultimo, ottenuto alla fine degli anni Trenta dal Prof. Dalmasso grazie all’incrocio tra Riesling italico e Furmint, dà origine a vini con buona struttura ed acidità, che presentano aromi floreali e fruttati fini ma al contempo intensi. Si è anche ampliata la composizione dei vini bi-varietali, con il Nebbiolo che può finalmente comparire come primo vitigno.

È stato infine modificato l’art. 6 sulle caratteristiche al consumo, con una miglior definizione del tenore zuccherino, per il quale sono ora utilizzati i termini previsti dalla legislazione vigente. Riguardo al confezionamento rimangono consentiti tutti i contenitori previsti dalla norma, fatte salve alcune eccezioni riguardanti i vini frizzanti, spumanti ed il Piemonte Doc Albarossa.

“Siamo soddisfatti delle modifiche apportate al disciplinare Piemonte Doc – dichiara Filippo Mobrici, Presidente del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato – che consentiranno a tanti produttori di valorizzare ulteriormente la loro offerta enologica. La loro approvazione rende infatti il Piemonte Doc ed il Monferrato Doc fondamentali per lo sviluppo dell’economia vitivinicola. Per questo il Consorzio pone continua attenzione alle sollecitazioni che provengono dalla filiera regionale, coordinando l’iter di modifica dei Disciplinari presso tutte le sedi coinvolte. Il nostro obiettivo – conclude il Presidente – è offrire strumenti moderni alle migliaia di aziende rappresentate, che le consentano di competere al meglio sui mercati di riferimento”.