I Simba a San Damiano d’Asti per una messa in ricordo di don Francesco Cartello

I Simba per don Francesco Cartello, uno di loro, anzi uno dei primi a credere nel progetto di un campo intergenerazionale, interparrocchiale, aperto, un piccolo mito del secolo scorso.

E proprio per ricordare don Franco (parroco a Mombercelli, mancato all’inizio di agosto) i Simba si ritroveranno domenica prossima 15 settembre a San Vincenzo di San Damiano alle 11,15 per una messa di suffragio, presieduta da don Antonio Cherio, Simba della prima ora e grande amico di don Francesco. Un’occasione importante per ricordare un prete, un amico, un uomo colto e intuitivo, una persona unica che ha lasciato un vuoto nel cuore e nella mente di lo ha conosciuto e fatto un po’ di strada insieme a lui.

CHI SONO I SIMBA

Alla fine degli anni ’60 alcuni sacerdoti insieme a don Pierino Monticone, allora parroco di Calosso, diedero vita ad una esperienza di vacanze estive in gruppo per i ragazzi di alcune parrocchie della Diocesi: Calosso, Mombercelli, Villanova, San Damiano e poi Vascaliana, Santa Maria Nuova, Costigliole, per qualche anno, come Montemarzo e Azzano e San Martino Alfieri. Durante il primo dei due campeggi a Ceresole Reale, località Villa, don Giuseppe Bologna, allora missionario in Africa, diede a quelle esperienze di vacanza il nome di Simba (leone, in lingua swaili). Quando il gruppo si trasterì a Rhemhes Notre Dame in Valle d’Aosta, non furono più le tende ma una baita che da allora per moltissimi anni divenne la casa estiva, battezzata con il nome di Simba 2.

Da allora si continua a coltivare il piccolo mito dei Simba: ragazzi di diverse provenienze, un grande gruppo di sacerdoti (don Pierino Monticone, don Antonio e don Michelino Cherio, don Francesco Cartello, don Romano Serra per ricordare i “Padri fondatori” come proprio don Cartello amava definirli) e un progetto di amicizia, di valori cristiani, di formazione, di condivisione.