Lettere al direttore

Angela Quaglia: “Il Palio di Asti ha una sua storia e una sua tradizione, non è il giocattolo del sindaco Rasero”

Riceviamo e pubblichiamo

“Caro Direttore,
leggo sulle pagine dei giornali locali l’intervista al sig. Sindaco nel dopo Palio e mi viene in mente la narrativa del Marchese del Grillo…”io sono io e voi non siete…”.

Personalmente non ho partecipato al Palio in tribuna (perché non volevo approfittare della gratuità del biglietto) ma ho assistito in diretta alla sfilata e ho visto la corsa in TV.
Mentre ringrazio GRP e Rai 3 per il servizio offerto non posso che confermare, invece, il giudizio negativo sull’edizione di quest’anno.

Certamente tutti hanno fatto il possibile per renderla interessante e vivace, ma lo spostamento della data all’inizio di settembre non ha reso, in termini di entusiasmo popolare, quanto rendevano invece le edizioni della 3° domenica di settembre.

La giornata era ancora molto calda e se è vero che i bambini non avevano ancora impegni scolastici, è altrettanto vero che, proprio per questa ragione, alcuni erano ancora in vacanza, magari con i nonni. La città non è stata pertanto adeguatamente preparata con un crescendo di tensione che sul Palio ci vorrebbe.

La seconda scelta che non ho condiviso è stata quella di separare i borghi e rioni cittadini dai Comuni della Provincia. Sentiamo sempre grandi proclami sul fatto che ci si debba considerare un unico territorio ( anche perché piuttosto piccolo) soprattutto in relazione al turismo straniero o comunque non strettamente astigiano.

E’ questo il modo? Fare una corsa di serie A per la città e di serie B per i Comuni? E allorchè i Comuni, tutti insieme, a fine corsa, decidono di far sentire la propria voce con uno striscione, bollarli come IDIOTI! Credo che il sindaco debba chiedere pubblicamente scusa per il linguaggio usato e per i concetti espressi.

E non solo ai Comuni della Provincia! Credo debba scusarsi anche nei confronti delle persone che hanno lamentato il caldo eccessivo e a cui, con una buona dose di arroganza, ha detto di “ starsene comodamente a casa!”

Il Palio ha una sua storia e una sua tradizione. Non è il giocattolo del sindaco Rasero.

E la smetta di voler copiare Siena: ogni Palio ha le sue caratteristiche che sarebbe bene non stravolgere! Ivi inclusa la galoppata del drappello dei Carabinieri, che, sebbene affascinante, non c’entra nulla con la nostra tradizione! Con le modifiche che ha introdotto lo sta facendo diventare una brutta copia del Palio di Siena mentre, a mio avviso, sarebbe meglio valorizzarne la particolarità.

Cordiali saluti.”

Angela Quaglia- consigliere comunale CambiAMO Asti