Nizza Monferrato si prepara per il Palio di Asti: confermato il fantino e deciso il tema della sfilata

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Sarà di nuovo Alessandro Cersosimo a difendere i colori di Nizza il prossimo 1 settembre al Palio di Asti.

Dopo la belle prove degli scorsi anni, suggellate sia nel 2017 che nel 2018 dal raggiungimento della finale, il rettore Francesco Diotti e la dirigenza hanno puntato sulla riconferma dello stesso fantino. Cersosimo, giovane fantino classe ’97, cresciuto sotto la guida di Giovanni Atzeni (Tittia) è ora presso l’importante scuderia Milani di Siena, da cui arriverà anche il cavallo che difenderà i colori giallorossi.

Nella serata di sabato 31 agosto, nella suggestiva e storica cornice di Piazza del Comune (piazza Martiri di Alessandria), il Comitato Palio Nizza servirà a tutti i commensali la cena propiziatoria. A partire dalle 20:30, al costo di 25 euro, si cenerà in allegria gustando 2 antipasti, un primo, un secondo, il dolce, con acqua e vini inclusi. Per i bimbi dai 7 ai 13 anni è previsto un menù bimbo (primo, secondo e dolce) al prezzo di 15 euro, mentre per i bambini fino a 6 anni la cena è interamente gratuita. Per info e prenotazioni telefonare al 347.0844054 o chiamare (eccetto al lunedì) all’Ufficio I.A.T. presso il Foro Boario al 0141/727516. In caso di maltempo la cena si svolgerà, nello stesso giorno e nello stesso orario, ma all’interno del Foro Boario sito in piazza Garibaldi.

nizza palio asti

Domenica 1 settembre, invece, alle 10.30, prenderà il via da piazza Garibaldi alle 11, nella piazza del Comune (piazza Martiri di Alessandria). Qui si terranno le cerimonie della presentazione del tema della sfilata, l’esibizione degli sbandieratori, il conferimento della licenza di correre il Palio e la presentazione e benedizione del cavallo nonché del fantino.

Il tema del corteo storico sarà “Il ciclo dei mesi – Et ex mensis exolvuntur”.

Il corteo giallo e rosso di Nizza rappresenta il ciclo dei mesi nel Medioevo, un’epoca in cui il tempo era scandito dai ritmi ciclici della spiritualità e della natura e, accanto al cristianesimo, sopravviveva la memoria dei culti pagani. Il susseguirsi di riti sempre uguali a se stessi dava all’uomo medievale, alle prese con un’esistenza difficile e precaria, la rassicurante sensazione di un ciclo immutabile e perenne, simbolicamente rappresentato dalla ruota. Festività sacre come la festa di San Secondo e ricorrenze profane, riti sacri e momenti di baldoria: la vita nei Comuni come Asti scorreva con questi riferimenti temporali, come attestano le fonti storiche. Il tema dei mesi è presente nell’iconografia sin dall’XI secolo e aveva il compito di nobilitare il lavoro, in linea con la nuova elaborazione teologica che interpretava la fatica non più come una maledizione divina seguita al peccato originale, ma come mezzo per la salvezza attraverso la laboriosità e le opere.

Ed ecco che nel corteo si susseguono januarius, gennaio, con lo scambio dei doni in ricordo dell’Epifania; februarius, febbraio, con i rami delle piante potate e il culto della Candelora; martius, marzo, con la semina nei campi, il Carnevale e la Quaresima; aprilis, aprile, con la Pasqua e il trionfo dell’amor cortese; maius, maggio, in cui si celebra la primavera e il Corpus Domini; iunius, giugno, il mese della raccolta del fieno e della Pentecoste; iulius, luglio, con la tosatura delle pecore e la mietitura del grano; augustus, agosto, con la trebbiatura e la caccia. E poi september, settembre, con la vendemmia, che nel territorio astigiano era particolarmente sentita; october, ottobre, il mese della semina; november, novembre, con la raccolta delle ghiande e la festa di Ognissanti; december, dicembre, con la caccia al cinghiale e la festa della Natività.

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