Contratto Nazionale del Lavoro, Nursind Asti replica alla Cgil astigiana

Per Gabriele Montana: “Le dichiarazioni della Cigl sono pretestuose e prive di ogni logica sindacale”

Nursind replica all’ennesimo attacco da parte di Cgil-Fp in una nota stampa che riceviamo e pubblichiamo.


A seguito della nota diffusa da parte della segreteria di Cigl Asti con oggetto “Scadenza Contratto Nazionale di Lavoro Fp – ancora nessuna convocazione per rinnovo da parte dell’Aran” in cui il nostro sindacato viene chiamato in causa, ci sentiamo in dovere ed in obbligo di replicare per tutelare il nostro operato e quello di tutti i lavoratori che rappresentiamo.

Nel comunicato diffuso da Cigl Asti si fa riferimento alla mancata sottoscrizione da parte di Nursind sul CCNL Sanità Pubblica 16/18. Nella nota si legge: “Il Nursind predicava di non firmare il contratto sostenendo che gli aumenti contenuti erano miseri e non accettabili, arrivando fino al punto di scioperare (con scarsi risultati), ora dovrebbe spiegarci quali mirabili orizzonti si sono aperti dopo il cambio di Governo e quali nobili azioni sindacali intendono mettere in campo, considerato che il Governo pare intenzionato, oltretutto, a tagliare il corrispettivo della sanità di oltre 2 miliardi di euro, mettendo così a rischio la tenuta del Sistema Sanitario Nazionale Pubblico”.

Evidentemente ognuno parla di cosa si intende. Accusare il sindacato delle professioni infermieristiche di fare o non fare azioni a secondo di quale Governo sia in carica – afferma Gabriele Montana, nella foto, segretario territoriale di Nursind Asti – é pratica conosciuta e risaputa della Cgil e non certo di un sindacato di categoria come il Nursind che é per forza di cose trasversale ed i cui soli interessi sono la tutela dei diritti degli infermieri, la valorizzazione della professione, nonché la sicurezza dei cittadini utenti”.

A testimonianza del buon lavoro portato avanti da Nursind in questi anni parlano i numeri. “Non é certo un caso la nostra crescita su tutto il territorio nazionale. Inoltre – afferma Francesco Coppolella, coordinatore regionale Nursind Piemonte – facciamo presente a questi signori che prediligono lo strumento della denigrazione che il Nursind é stato l’unico sindacato ad aver avanzato una proposta sul sistema della classificazione dei profili professionali. Suggeriamo alla Cgil di interessarsi e concentrarsi sulle loro azioni che alle nostre ci pensiamo noi. Se volete attaccarci fatelo sui contenuti, ma evidentemente quelli vi mancano”.

L’occasione è utile anche per rammentare ai colleghi firmatari del “Contratto Nazionale Lavoro” che sindacati come Nursind non hanno firmato quel Contratto di Lavoro perché ritenuto indecente, impresentabile e indecoroso.

Lo pensavamo allora e lo ribadiamo ora, sempre con la forza e la coerenza che tutti gli infermieri meritano. Allo sciopero che tanto denigrate – dichiara Francesco Battaglia di Nursind Asti – hanno aderito più 3000 infermieri. Tremila in piazza e sotto la pioggia ad assistere in diretta alla più grande e colossale disfatta sindacale”.

Nel caso specifico della RSU AslAt, NurSind pur essendo da anni il primo sindacato in Azienda, per il bene dei lavoratori, ritiene sia fondamentale la collaborazione e l’unione ai tavoli politici. L’intento del sindacato delle professioni infermieristiche è sempre quello di unire e non dividere e frammentare (vedi commissione paritetica e distinzione tra firmatari e non firmatari).

In risposta alle dichiarazioni di Cgil Asti sul Contratto di Lavoro è arrivata anche la replica da parte del segretario nazionale Nursind Andrea Bottega.

Il comunicato della Cgil – afferma Bottega – dimostra di non avere la consapevolezza di ciò che succede nel Paese. Ci troviamo in una crisi di Governo, non c’è un interlocutore, non si sa con chi si farà la manovra economica. Per il rinnovo dei contratti l’interesse non è prettamente in Sanità ma in tutto il Pubblico impiego, perché la norma e lo stanziamento dovrà essere fatto per tutti. In riferimento al Fondo Sanitario Nazionale – prosegue Bottega – il Governo uscente, per mano del ministro dell’Economia e quello della Salute, avevano garantito che il fondo sarebbe aumentato di 2 miliardi, quindi non si vede dove questo Governo avesse intenzione di tagliare 2 miliardi al Fondo Sanitario, anzi sarebbe stata la prima volta dopo 10 anni che sarebbe aumentato di così tanto. La Cgil – conclude il segretario nazionale Nursind – dimostra di non essere aggiornata con i tempi, quindi rimandiamo al mittente queste considerazioni pretestuose”.