Rasero e Berzano delusi dai contributi ai Comuni in difficoltà economica: “La corretta gestione non sempre paga”

Nei giorni scorsi è stato convertito in legge (legge n. 58 del 2019) il decreto-legge n. 34 del 2019, il cosiddetto “Decreto crescita” che reca misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi.

Alcune misure contenute nel decreto non sono state prese bene dall’amministrazione comunale di Asti che ha espresso il suo pensiero con un comunicato stampa.

“Un’attenta e prudente gestione contabile non sempre viene premiata dal Legislatore, anzi normalmente accade il contrario. Non sono infatti una novità le quotidiane difficoltà che questo Ente, come molti altri, affronta per adempiere regolarmente ai propri molteplici impegni.  Tale compito inoltre è sempre stato adempiuto con la serietà e la diligenza del “buon padre di famiglia”, pensando cioè anche alle generazioni future, ai nostri figli che un giorno si troveranno a prendere le redini della nostra amata città” si legge nella nota dell’Amministrazione comunale astigiana.

“In virtù di quanto sopra detto, l’Amministrazione Comunale pondera da sempre con profonda attenzione ogni spesa che comporti un impegno pluriennale, conscia che ogni nuovo finanziamento vada inevitabilmente ad appesantire la componente corrente di un bilancio come quello del Comune di Asti, già da tempo ingessato” prosegue il comunicato.

A tal proposito, l’Assessore al Bilancio Renato Berzano ha infatti dichiarato: “L’Ente è molto al di sotto dei limiti previsti dalla normativa per il massimo indebitamento, ma ciò, nel rispetto del principio del “buon amministratore”, non ci ha mai spinto a contrarre nuovi mutui, che, è vero, darebbero lustro nell’immediato, ma costituirebbero sicuramente una zavorra nel lungo periodo”.

A corollario il Sindaco Maurizio Rasero ha aggiunto: “Tale corretta e prudente gestione, non sembra tuttavia incontrare il favore di chi fa le leggi. Lo si è visto tante volte,  molteplici infatti sono gli interventi di “salvataggio” di enti in difficoltà, a partire da quello capitolino. E se è indubbio che non possa mancare uno spirito solidaristico verso gli enti in difficoltà, vien da chiedersi perché adottare una politica di bilancio attenta, se chi invece maggiormente spende, vede comunque riconoscersi degli aiuti, del tutto assenti per gli enti virtuosi”.

Tali considerazioni nascono da quanto disposto dall’art. 38 comma 1 quaterdecies della L. 28/06/2019, che ha previsto un contributo straordinario di euro 10.000.000 a favore di ente in difficoltà per “iniziative prioritarie”. Il comunicato non lo cita, ma è evidente il riferimento al Comune di Alessandria, infatti l’articolo sopra citato è il seguente: “Nell’ambito delle misure volte ad assicurare la realizzazione di iniziative prioritarie, e’ riconosciuto al comune di Alessandria un contributo in conto capitale di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021. All’onere derivante dal presente comma, pari a 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021, si provvede mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 1091, della legge 27 dicembre 2017, n. 205.”

“Senza nulla voler togliere al fortunato beneficiario, è forse giunto il momento di rendere consapevoli i cittadini che solo una corretta e prudente gestione della macchina amministrativa, a tutti i livelli,  potrà consentire di continuare a erogare i servizi anche in futuro. Questa amministrazione ne è consapevole e si comporta conseguentemente” conclude la nota del Comune di Asti.