Cisl Fp Inps Piemonte: “Nuovi assunti all’Inps: bene, ma non benissimo”

Riceviamo e pubblichiamo.

Il 1 luglio nelle sedi piemontesi dell’INPS hanno preso servizio 193 nuovi assunti provenienti dall’ ultimo concorso pubblico, originariamente bandito per 967 posti, ma che poi ha visto la chiamata dei primi 3009 a luglio e vedrà l’assunzione di altri 498, ovvero di tutti coloro coloro che sono entrati in graduatoria, entro novembre.

Si tratta del più grande concorso di dipendenti pubblici mai avvenuto, se si escludono quelli delle forze di polizia.

In Piemonte i nuovi assunti saranno complessivamente 215, ma alla data del 1 luglio hanno preso servizio solo in 191, così distribuiti sul territorio regionale:

AL 13 – AT 5 – BI 5 – CN 27 – NO 23 – VC 7 – TORINO 111 (Torino Centro 25, San Paolo 7, To nord 28, Collegno 11, Bussoleno 2, Carmagnola 1, Ivrea 11, Moncalieri 8, Pinerolo 7, Orbassano 10, Rivarolo 1.

Una boccata di ossigeno per le sedi dell’Istituto, alle quali è stato recentemente chiesto, con un notevole sforzo organizzativo, di farsi carico anche dei nuovi provvedimenti in materia previdenziale voluti dal governo (quota 100 e reddito di cittadinanza).

Nonostante questa iniezione di nuova forza lavoro possa sembrare massiccia, tali assunzioni tuttavia, vista l’altissima età media del personale dipendente INPS, bastano appena a coprire i pensionamenti di quest’anno, e se va bene quelli del 2020 e 2021 (ma si veda il caso di Asti dove invece i previsti 7 nuovi assunti coprono appena i pensionamenti del 2019).

Inoltre, il personale neo assunto, coerentemente con le necessità suesposte, è stato destinato prioritariamente ai processi delle prestazioni a sostegno del reddito e all’assicurato-pensionato, ma tutte le altre line di prodotto dell’Istituto necessitano altrettanto urgentemente di ricevere nuove risorse di personale, e quindi è stato particolarmente gradito l’annuncio del Ministro del lavoro di ulteriori circa 2.000 assunzioni nel 2020.

Nello specifico, basta come esempio la preoccupante diminuzione del numero degli ispettori di vigilanza in servizio in Piemonte, che nel giro di pochi anni sono passati da 150 a poco più della metà (e a Vercelli entro l’anno non ce ne sarà più nemmeno uno), complici anche le scelte legislative del governo precedente che hanno di fatto cancellato la vigilanza inps per attribuirla ad un nuovo ente, nonostante il fatto che il corpo ispettivo dell’INPS, tra tutti i corpi ispettivi, avesse i risultati più lusinghieri.
(Questa scelta naturalmente ha portato ad una diminuzione delle ispezioni e degli imponibili contributivi accertati) .

Come CISL INPS apprezziamo lo sforzo finora fatto dal Governo, ma lo esortiamo affinchè concluda l’opera di rafforzamento dell’Istituto, auspicando che le scelte annunciate dal Ministro del lavoro si concretizzino al più presto con l’autorizzazione a ulteriori assunzioni, che non bastino solo a sostituire i colleghi che cessano dal servizio ma che possano finalmente dare all’istituto la possibilità reale di far fronte a tutti gli adempimenti di competenza, ma anche con un intervento normativo correttivo in materia di controlli sulle aziende che restituisca l’autonomia ispettiva all’INPS e dunque anche la possibilità di assumere nuovi ispettori.

Il Coordinatore regionale
CISL INPS Piemonte
Salvatore Bullara