Asti Pride: “Sabato eravamo in 8mila, giornata fantastica”, prossimo Pride nel 2021

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8mila partecipanti, 5 mesi di lavoro, oltre 10mila euro di costi. Questo in numeri, l’ Asti Pride che si è svolto sabato scorso nella nostra città.

A tracciare un bilancio dell’evento sono stati gli organizzatori, in una conferenza stampa che si è tenuta questa sera alla Casa del Popolo.

“Posso sintetizzare dicendo che è stata una giornata fantastica – afferma Patrizio Onori – in questi giorni ci sono stati fatti molti complimenti ma qua voglio ricordare quello che è lo scopo principale del Pride: ottenere diritti per chi ancora non li ha. Siamo contenti se gli esercizi commerciali hanno lavorato ed è stato un’occasione economica per la città, ma il Pride é prima di tutto una rivendicazione di libertá e di identità”.

“Sono stati mesi faticosi – aggiunge – a cui si sono aggiunti anche alcuni ostacoli, come gli insulti che abbiamo collezionato, che avevamo già messo in conto prima di partire. Avevamo scelto una linea, quella di non rispondere all’odio di certi commenti, ma ora presenteremo una querela contro ignoti nei confronti dei profili che ci hanno pubblicamente diffamato nei giorni precedenti”.

Conferenza post pride

“Terminato il Pride, non staremo di certo fermi – afferma Stefano Bego – a settembre costituiremo l’associazione Asti Pride ufficiale, che avrà come scopo quello di organizzare regolarmente il Pride nella nostra città. Il prossimo Pride é previsto nel 2021, in alternanza con Alba”.

Ora l’azione del comitato organizzatore si concentra nella concretizzazione delle rivendicazioni contenute nel manifesto politico del Pride: tra questi l’adesione di Asti alla rete Ready, che vuole eliminare gli ostacoli discriminatori nella vita pubblica, una maggiore presenza delle associazioni LGBT nelle scuole e un maggiore impegno da parte delle istruzioni nei confronti dello sportello migrante che si occupa dico loro che sono discriminati nei paesi d’origine a causa dell’ orientamento sessuale.

Il Pride, comunque, è stato uno sforzo notevole: i costi sostenuti sono andati a coprire l’assistenza sanitaria, l’assicurazione della parata, il piano di sicurezza e la SIAE.

Le entrate principali sono arrivate invece dalle donazioni, dalla vendita dei gadget e dai proventi della lotteria.

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