Asti Pride, attesi in 4mila: “L’intolleranza ci rende più determinati”

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Mentre Asti si prepara per il suo Pride, che si terrà sabato con partenza da piazza Campo del Palio alle ore 16, continua l’eco delle polemiche legate all’evento.

Discussioni hanno interessato sia esponenti della maggioranza, sia il popolo dei social, che hanno tempestato di insulti omofobi le notizie legate alla manifestazione di sabato.

“Come attivista LGBT non mi hanno stupito queste reazioni – ci racconta Patrizio Onori, che è tra gli organizzatori del primo Pride astigiano – gli insulti e le manifestazioni di intolleranza ci pongono davanti a due sentinenti contrastanti. Da una parte ci dispiace l’odio che viene riversato sui social, dall’altra la stessa intolleranza ci sprona a continuare il percorso fatto. Come ho già detto, gli insulti sono la migliore risposta a chi ci chiede a cosa serve un Pride nel 2019″.

Sicuramente, come affermano gli stessi organizzatori, il primo Pride astigiano ha portato ad un alto livello di polemiche: “In città come Roma o Milano, ovviamente, questo livello di ostilità non esiste. Siamo comunque contenti di aver posto questo tema di discussione in città negli ultimi mesi”.

Il Pride ha connotazioni politiche?

“Certo, nel senso che le nostre rivendicazioni vogliono un pieno riconoscimento di quanto previsto agli articoli 2 e 3 della Costituzione. Non siamo partitici, ma se ci saranno messaggi contro alcuni esponenti dell’attuale panorama politico (nello specifico i ministri Salvini e Fontana ndr) è perché sono nostri avversari per quanto riguarda i riconoscimenti dei nostri diritti. All’epoca ci battemmo anche contro la senatrice Binetti, del PD”Gay Pride, attesi in 4mila: “L’intolleranza ci rende più determinati“.

Insomma, tutto è pronto per il corteo che sabato pomeriggio attraverserà il centro di Asti.

Ci aspettiamo un’affluenza di 3 – 4mila persone – conclude Onori – in linea con eventi simili che si sono tenuti in altre città del Piemonte. Ma la nostra battaglia non finisce qui: ci batteremo perché Asti entri a far parte della rete RE.A.DY. che si propone di superare tutte le discriminazioni nell’ottica di un pieno riconoscimento dei nostri diritti”.

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