Arrivano ad Asti i cani antidroga per le “Scuole Sicure”, ma nascono già i primi dubbi

Hanno preso il via il 3 giugno, a seguito di una determinazione del sindaco, i lavori per la formazione di un’unità cinofila che operi nell’Astigiano.

Alla luce di quanto espresso nel decreto scuole sicure, tramite il quale lo Stato ha manifestato la sua disponibilità a finanziare progetti di prevenzione e contrasto della diffusione di sostanze stupefacenti negli istituti, e dell’offerta da parte dell’International Working Dogs Association di occuparsi della formazione degli agenti al costo di 2.915,00 euro, è stato realizzato un progetto per la costituzione della nuova unità cinofila.

La formazione degli agenti si svilupperebbe lungo un percorso di 184 ore, delle quali 18, dedicate alla parte teorica, in modalità e-learning, 118 di pratica in presenza di un istruttore dell’International Working Dogs Association e, infine, 48 di percorso applicativo. Tutto questo sotto la supervisione di un agente di polizia municipale.

Il progetto di prevenzione del Sindaco ha tuttavia incontrato non poche opposizioni nella giunta comunale, prima fra tutte quella del Consigliere Giuseppe Passarino, che in un’interrogazione urgente ha espresso i suoi dubbi in merito all’iniziativa.

La prima voce del documento attesta la forte perplessità in merito all’effettiva utilità del progetto, nata dalla convinzione che gli agenti di polizia non debbano essere impiegati in mansioni ulteriori rispetto a quelle già assegnate. L’interrogazione prosegue con la richiesta della presa in considerazione dell’Unità Cinofila della Polizia Penitenziaria di Asti come sede dei corsi di formazione, scelta che porterebbe ad una significativa riduzione dei costi, e di uno studio delle spese che comporterebbe l’allestimento dell’unità.

Il consigliere passa in seguito ad ipotizzare se la decisione del Sindaco non sia frutto di un desiderio di visibilità piuttosto che di un reale bisogno della comunità, al quale, prosegue Passarino, si potrebbe ovviare sollecitando un intervento da parte degli organi già esistenti nelle zone a rischio e incoraggiando politiche sociali di prevenzione.

L’interrogazione si chiude con un appello alla giunta, in particolare all’Assessore alle Politiche Sociali, a riflettere sulle reali necessità di una simile opera di prevenzione e sulla possibilità di combattere la piaga sociale della droga tramite l’offerta di sostegno alle famiglie.
Il destino dell’unità cinofila sarà determinato nei prossimi giorni.